Il direttore della SSIC replica al presidente del Governo che chiedeva chiarezza alle associazioni padronali sul ricorso ai padroncini
BELLINZONA - "A noi i padroncini non è che piacciano tanto, ma se arrivano e rispettano le regole - e quindi fanno una concorrenza leale - non ci danno fastidio. Quelli che ci danno fastidio sono quelli che non rispettano le leggi e non sono pochi". A parlare è il direttore della Società impresari costruttori Vittorino Anastasia che risponde così al presidente del Consiglio di Stato Paolo Beltraminelli. Presidente che ieri in un'intervista a liberatv.ch invitato le associazioni padronali a dire in modo chiaro e trasparente quanto è importante per i loro associati il ricorso ai padroncini.
"Ad ogni modo c'è una statistica dell'Ufficio per la sorveglianza del mercato del lavoro dalla quale si possono estrapolare i dati relativi alle imprese che fanno capo ai padroncini. Sono dati confidenziali, ma ci sono. Per quanto ci riguarda, soprattutto dopo i problemi con i subappalti al LAC, abbiamo aumentato la sensibilizzazione nei confronti dei nostri associati e il problema dei padroncini" aggiunge il direttore della SIC.
Anastasia poi commenta le recenti analisi positive sui bilaterali fatte dalla Seco: "Con i bilaterali c'é chi ci guadagna e chi no. Un industria, chi si occupa di esportazione, le associazioni di categoria, non diranno mai che i bilaterali sono negativi. Ma lo capisco benissimo ed è comprensibile. Ma ci sono settori come il nostro dove i bilaterali sono un problema. Questo è da dire. Della Seco mi dà fastidio questa generalizzazione basata su dati nazionali. Noi abbiamo problemi che altri cantoni non hanno".
E a proposito di misure concrete Anastasia dice: "Abbiamo scritto venerdì scorso al Governo in previsione di un incontro. Ci vuole del tempo per ragionare. Io ho sempre detto che non c'è una soluzione e non bisogna nemmeno sparare a caso giusto per far vedere che si sta facendo qualcosa. Per quanto ci riguarda abbiamo ad esempio proposto di non concedere più deduzioni fiscali per la manutenzione di stabili a chi fa capo a ditte estere. Questa è una misura che si potrebbe attuare da subito. Ma ripeto: bisogna prendere il tempo necessario per individuare misure ponderate e che abbiano un senso".