CRONACA
Billie Joe bestemmia sul palco a Locarno. Don Andreatta: "Sono sconcertato e addolorato"
L’arciprete di Locarno, in risposta alle polemiche per il gesto del cantante: “Penso che il modo di parlare e di esprimersi di una società sia uno dei termometri che segnano la sua civiltà o inciviltà.

LOCARNO – L’antefatto è ormai noto: lunedì Billie Joe, cantante dei Green Day, ha bestemmiato sul palco di Moon&Stars di fronte a migliaia di fans. Il front-man del gruppo non è nuovo a queste uscite, l’ha fatto anche a Trieste, Bologna e Milano; in sostanza sembra farlo ogni volta che si trova di fronte a un pubblico italofono mandando spesso in visibilio la folla. Ma a Locarno c’è chi non ci sta ed è polemica.

Da un lato ci sono quelli che non trovano accettabile che un cantante, punto di riferimento per molti giovani, possa bestemmiare pubblicamente con tanta enfasi e leggerezza e ne sono anche feriti, dall’altra quelli che hanno esaltato il gesto o che non ne vedono la gravità; ed è da questa parte che i più sembrano stare come dimostrano molti commenti sui social e un sondaggio lanciato da Ticinoonline. La bestemmia, peccato capitale, sembra quindi aver perso qualsiasi valore, come conferma Don Carmelo Andreatta, arciprete di Locarno.

“Rientravo dalle vacanze e ho sentito solo in questi giorni l’accaduto. Sono rimasto sconcertato, addirittura addolorato. A maggior ragione sconcertato quando ho letto poi in vari blog dei tentativi di far passare come una cosa normale questo fatto che normale non è. Purtroppo l’offesa verbale, il linguaggio addirittura scurrile e la bestemmia sono all’ordine del giorno in certe cerchie di adulti e di giovani. Facciamo tanta fatica a disciplinare i ragazzi, lo vedo a scuola, al buon linguaggio e poi ci permettiamo che i cosiddetti artisti, in nome dello spettacolo a tutti i costi, amplificano in modo plateale questo vezzo. Penso che il modo di parlare e di esprimersi di una società sia uno dei termometri che segnano la sua civiltà o inciviltà. La bestemmia poi mi ferisce ancor di più come uomo di fede. Non posso pensare che va tutto bene perché ormai tutti lo fanno, mi amareggia proprio il fatto dell’ignoranza grassa che tenta di sminuire un patrimonio straordinario di fede a cui la nostra società è debitrice. Allora io penso che dobbiamo imparare a educarci ed educare e a dire che è male quello che è male e bene quello che è bene; una cosa davvero difficile quando la mentalità corrente ci distoglie dai punti di riferimento e dai valori autentici.”

Molti, appunto, trovano che le polemiche nate dal gesto del cantante siano inutili, alcuni hanno anche esaltato il gesto. L’atto del bestemmiare sembra quindi aver perso qualsiasi peso, tanto da diventare un intercalare nel linguaggio di molti. Secondo lei questo è dovuto a un non riconoscersi più nella cristianità e nei suoi valori?

“Ma diciamo che se uno non si riconosce comunque deve imparare a rispettare. Io sono uomo perché mi metto di fronte all’altro con rispetto e accoglienza, non con il dileggiare e con il sopraffare con le mie parole o con i miei atti. Mi sembra sia un atto di civiltà. Io non sono autorizzato perché tutti lo fanno a dire in modo leggero quello che mi salta per la testa. Un uomo di cultura e di spettacolo lo dovrebbe sapere questo. Non siam mica tutti dei beceri alla fine.”

Secondo lei, come mai la bestemmia è entrata a far parte del linguaggio comune?

“Per certi versi è sempre stata un po’ ristretta a determinate cerchie e c’era comunque il sentimento di aver sbagliato, si cercava di motivarsi, di scusarsi. Adesso non c’è neanche più il senso della colpa, anzi! E questo mi preoccupa, anche per altre situazioni: adesso si prende in mano il coltello in un attimo, oramai è una cosa normale e questo mi mette in una profonda amarezza.”

Quali crede siano i motivi?

“Il discorso è lungo. Uno dei motivi è che probabilmente non passano i valori fondamentalmente umani e chi è preposto a educare getta la spugna di fronte alle difficoltà. Io penso ai genitori che non parlano più coi loro figli, che non istruiscono più, che non educano più perché “ci abbiamo provato oramai e non ce la facciamo” e allora  si desiste, così anche altre istanze. Naturalmente quando mancano i genitori e le istanze educative è chiaro che tutto diventa normale. Poi c’è la mancanza del senso del trascendente, del senso di dio. I valori della fede, lo sappiamo bene, in questa società in che graduatoria sono. Tutto si può fare tutto è lecito. Una morale deve esserci ancora, non il moralismo, ma una morale, come la si chiamerebbe adesso: un’etica.”

Billie Joe sembra farlo ogni volta che si trova confrontato con un pubblico italofono, sembra quindi prender la cosa molto alla leggera. Dal suo punto di vista è più grave un gesto simile fatto con superficialità rispetto a gesti, ben più eclatanti, fatti da altri artisti ma con seri intenti di critica alle istituzioni ecclesiastiche e al clero?

“Se uno vuole criticare lo può fare, siamo in un paese democratico, ma il linguaggio ha un significato, non possiamo ridurre tutto a polvere e cenere. Adesso io penso che la critica e il giudizio se servono a crescere e maturare sono i benvenuti, ma quando sono detti in modo molto gratuito e pensante assolutamente no. Poi quando è su un palco la cosa è amplificata ed è ancora più grave. Un conto è dire qualcosa a tu per tu, un conto è dirla su un palcoscenico.”

Davide De lorenzi, presidente di Azione Cattolica Ticinese, ha chiesto agli organizzatori della manifestazione di non invitare più i Green Day e di spiegarne pubblicamente il motivo. Lei è d’accordo? È un buon modo per far capire la gravità del gesto del cantante?

“Sì, la modalità può essere diversa, ma secondo me, come indirizzo educativo, non si può tacere questa cosa. Quindi in un modo o nell’altro, certamente con rispetto questa volta, ma si deve far presente al gruppo o al cantante la gravità del suo gesto e le conseguenze. La sanzione va decisa poi a partire dal contesto e anche dalla capacità dell’artista di riconoscere che ha sbagliato. Uno può essere che si dica dispiaciuto e allora quando c’è anche un pentimento il modo di agire è anche diverso. Poi però può esserci anche il fatto che uno dica di non tornare più e lo sanzioni in questo modo, dipende dalla situazione.”

IB

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