"Le esercitazioni si svolgono a scuola, dove l'allievo può beneficiare dell'assistenza del docente.”, scrivono. Ma è solo una raccomandazione
LUGANO - Vacanze e compiti a casa. Lo storico binomio potrebbe scomparire dalla scuola elementare. Infatti, in una nota scritta intitolata “Informazioni per i genitori”, riportata oggi dal Corriere del Ticino, il Collegio degli ispettori delle scuole comunali ha comunicato che “durante la vacanze previste dal calendario scolastico (Ognissanti, Natale, Pasqua, Carnevale, mesi estivi) e i fine settimana non vengono assegnati compiti a domicilio, salvo accordi particolari con le famiglie nell'intento di aiutare ulteriormente l'allievo”.
L’istituzione, chiamiamola così, del compito a casa ha sempre suscitato domande: sono davvero utili a fissare quanto imparato a scuola? O sono un carico di lavoro eccessivo per bambini in questa età? Certo è che nella maggior parte dei bambini hanno sempre suscitato più sbuffi che gioie e anche a ripensare ai compiti da adulti la mente non può che riandare alle ore passate a combattere con le tabelline, le filastrocche, le letterine da ricopiare in un corsivo rigoroso.
Ma il Collegio fa notare che già a oggi, “questo tipo di compito non costituisce tuttavia la regola e tantomeno viene assegnato sistematicamente. In linea di principio infatti le esercitazioni si svolgono a scuola, dove l'allievo può beneficiare dell'assistenza del docente. Tuttavia è possibile che il maestro avverta l'esigenza di estendere certe esercitazioni anche oltre le ore di lezione, nell'intento di aiutare quegli allievi che ne avessero particolare bisogno”.
Alcuni bambini però potrebbero dover frenare l’entusiasmo perché quanto detto dal Collegio nella nota non è un ordine, ma un consiglio e in molte sedi i compiti vengono ancora assegnati. È anche vero però che negli anni la scuola elementare si è orientata sempre più verso una personalizzazione del percorso formativo in grado di rispettare e assecondare gli interessi e le capacità o difficoltà di apprendimento dei singoli bambini. E lo stesso avviene e avverrà nel dare compiti a casa. “Non di rado – si legge nella nota – il maestro lascerà scegliere agli allievi tra compiti diversi, in modo da personalizzare il più possibile l'attività in funzione delle necessità o degli interessi. L'importante è che il compito sia vissuto come qualcosa di utile e non come un male necessario, insito nella struttura scolastica”.
Il Collegio infine si rivolge anche ai genitori che, ormai liberi dall’onere di convincere i propri pargoli a mettersi sui libri durante il tempo libero, hanno il compito di “orientare i figli verso un uso intelligente del tempo libero, facendo sorgere nuovi interessi e stimolando la riflessione, influenzando in tal modo positivamente la riuscita scolastica e i sentimenti di affetto e riconoscenza e di cogliere tutte le occasioni per educare, oltre che istruire. Il loro aiuto sarà tanto più prezioso quanto più contribuiranno a motivare i figli e a valorizzare le loro produzioni”.