CRONACA
Valanga di click per la porno Pippi Calzelunghe. La sessuologa: "Voyerismo ed effetto lolita"
Kathya Bonatti "Il caso richiama tutta una tipologia di pornografia che sessualizza le fiabe: ci sono ad esempio, citandone uno su tutti, moltissime versioni hard di Biancaneve e i sette nani”

LUGANO – L'interprete del film su Pippi Calzelunghe, Tami Erin, si dà al porno ed è un boom di visualizzazioni. Sono state oltre 23 mila le condivisioni su Facebook solo dal nostro portale, e quasi 125'000 le persone che hanno letto quell'articolo (leggi l'allegato). E la notizia ha fatto strage di repost, retwitt e simili ovunque sia stata pubblicata.

Intanto la Columbia Pictures, che produsse il film “Le nuove avventure di Pippi Calzelunghe”, ha intimato alla Zero Tolerance di non usare il personaggio fiabesco per promuovere il porno interpretato dalla Erin e dal suo fidanzato, ora che l’attrice è un'avvenente quarantenne.

Che il sesso, esplicito o meno, attiri, lo si sa. Ma di fronte alla diffusione esplosiva di questa notizia non si può non chiedersi se ci sia dell’altro. Altro che forse risiede proprio nella protagonista di questa svolta hard?

Perché a prender parte a un video porno non è un’attrice qualunque, bensì l’allegra ragazzina che a fine anni ’80 impersonò la beniamina di molte generazioni. Ed è questa la domanda che giriamo alla sessuologa Kathya Bonatti.

“In generale, qualsiasi persona che prima facesse un lavoro normale, quando arriva a fare porno genera una grande curiosità. La sessualità è naturale e normale se intima, diventa invece qualche cosa di diverso se condivisa con tutti. Quindi una persona che prima dava un’idea di sé completamente diversa colpisce profondamente l’immaginario altrui. Nel caso specifico dell’interesse generato dall’epilogo della storia di Pippi Calzelunghe, o meglio di questa attrice, trovo siano tre i fattori dominanti: la curiosità, la dissacrazione dei valori che il personaggio rappresentava e una forma di voyerismo. Curiosità generata dalla vita delle persone famose. Ma anche una curiosità negativa, voyeuristica, che si trasforma in una sorta di catarsi negativa perché provoca un appagamento nel vedere il declino di qualcuno che aveva tutto, aveva fama, aveva successo e soldi, ed è poi arrivato a fare qualcosa di poco rispettoso verso se stesso. Questo magari permette ad alcuni che quel successo non sono riusciti ad averlo, di sentire di avere una sorta di forma di rivincita. In questo senso è una sorta di catarsi negativa.”

Quanto è importante il fatto che l'attrice interpretasse una ragazzina?

“Molto. Siccome Pippi Calzelunghe è un personaggio che richiama l’infanzia, anche se ora è un’adulta, permane una sorta di richiamo al lolitismo. La bambina dalle trecce rosse è stata molto amata proprio per il significato e il messaggio positivi che dava dell’infanzia, il fatto che poi sia diventata un personaggio hard per quello che riguarda le persone che hanno degli istinti verso le lolite può essere un richiamo erotico. Molto forte proprio perché c’è questo richiamo e collegamento a come una bambina possa poi diventare una pornostar. Il caso richiama tutta una tipologia di pornografia che sessualizza le fiabe: ci sono ad esempio, citandone uno su tutti, moltissime versioni hard di Biancaneve e i sette nani”.

Come mai questo ha così tanta presa?

“Proprio per l’aspetto trasgressivo. Perché la favola è rivolta verso il bene e il porno dissacra spesso i valori positivi dell’insegnamento. Quindi ci può essere a livello individuale in alcuni una catarsi data dalla dissacrazione del messaggio positivo della favola e quindi dei valori di base che sono quelli del rispetto, dell’amore e poi a seconda di ciascuna fiaba di tutto quello che riguarda poi la ‘famiglia del mulino bianco’. In altri invece prevale una forma di rivalsa e di rivincita nel vedere la decadenza di un’attrice famosa e ricca.”

Pare di capire che lei sia abbastanza negativa per quanto riguarda questa svolta hard e l’interesse che ha generato?

“Le persone dovrebbero esser dispiaciute che una persona debba arrivare a fare un film hard, perché è una scelta spesso collegata con una scarsa stima di sé e poco amore e rispetto per se stessi. In ogni caso si tratta di un’oggettivizzazione degli esseri umani. Perché poi sei obbligato a girare scene con qualsiasi persona anche se non è gradimento. È una scelta che in genere dipende anche dalle esperienze vissute nella famiglia di origine. Ci possono essere alla base dei traumi, degli abusi oppure le persone abituate a esser trattate come degli oggetti possono avere la tendenza a porsi di nuovo come tali. Questa è la parte negativa. Un declino perché quando la persona decide di fare un film hard in genere c’è di mezzo una poca stima di sé, perché si trasforma in un oggetto. Mi viene in mente una famosa prostituta, Carla Corso. Ha anche scritto un libro in difesa della prostituzione, sostenendo fosse un lavoro come un altro. Poi però, sempre nello stesso libro, diceva che lo sperma le faceva schifo. Quindi la mente mentiva, ma corpo diceva la verità. Comunque c’era una forma di reazione contro qualche cosa che non è sentito ma imposto. Vendersi o permettere di essere oggetti, porta da qualche parte il corpo a ribellarsi.”

La sua negatività riguarda quindi gli effetti su chi il porno lo fa, per il fruitore invece?

“È un discorso molto diverso. Le donne si eccitano col contatto, mentre gli uomini alla vista. Quindi tutto quello che è nuovo, tutto quello che stimola la novità ha un’attrattiva. Perciò la pornografia è molto più maschile, perché il desiderio viene suscitato dalla novità. Non è di per sé negativo, lo diventa quando sono magari persone che vivono la loro sessualità solo tramite la pornografia o su internet senza avere una vita di relazioni. In questo caso è un comportamento negativo perché la pornografia sostituisce la realtà diventando un limite. Mentre altri lo utilizzano come un mezzo per ravvivare la loro relazione o il loro desiderio. Dipende sempre e molto dal sistema di valori di ogni singola persona”.

Tornando al caso “Pippi Calzelunghe”, questa esplosione di visualizzazioni è indice di un aumento del voyeurismo o è una curiosità sempre presente ma resa più palese magari dalla possibilità di vedere quanti ‘clic’ la notizia ha ottenuto?

“Sì è qualcosa che avviene in maniera diffusa solo che adesso la si può contare, la si può misurare. Ma la sessualità si ravviva con la novità, col mistero anche in tutto quello che è trasgressivo stimola la curiosità. L’aumento è dato in realtà dal crescere dell’offerta. Oggigiorno c’è una maggiore fruibilità e facilità di ottenere contenuti erotici attraverso l’anonimato. Mentre prima le persone che utilizzavano la pornografia dovevano esporsi andando a comprare la videocassetta oppure dal giornalaio a prendere la rivista. Adesso invece nell’anonimato si può cliccare qualsiasi tipologia di pornografia e questa facilità sicuramente genera un aumento di fruizione”.

IB

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
In Vetrina

ABITARE

Gehri Rivestimenti, dove la materia prende parola

02 MAGGIO 2025
EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

Gardi Hutter e Arturo Brachetti al LAC

01 MAGGIO 2025
LETTURE

Mariella Mulattieri-Binetti: “Il re dal lobo spezzato”. La malattia come opportunità di crescita

01 MAGGIO 2025
EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

Fondazione Matasci per l'Arte, "Elisabetta Bursch e l’armonia dei contrari"

22 APRILE 2025
EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

LAC, al via “Aspettando l’opera”: un viaggio tra musica, cinema e teatro

22 APRILE 2025
OLTRE L'ECONOMIA

Cc-Ti: “Negoziare? Sì, no, forse, magari…”

17 APRILE 2025
LiberaTV+

CRONACA

Tre domande a Don Feliciani: "Perché lascio la mia Chiasso. E la veglia LGBT in chiesa"

03 MAGGIO 2025
SECONDO ME

Sergio Morisoli: "Di un primo maggio particolare"

01 MAGGIO 2025
ENIGMA

Cento giorni al 100% Trump

04 MAGGIO 2025