Da domani al 2 febbraio andrà in scena la più grande fiera dell’eros mai presentata in Ticino, ne abbiamo parlato con la sessuologa Kathya Bonatti
LUGANO – Da ormai qualche mese si susseguono le notizie riguardanti Extasia, la più grande fiera dell’Eros in Svizzera che si ripete ormai da 10 anni e che quest’anno sbarca a Lugano. La fiera è prevista infatti al Centro Esposizioni di Lugano l’ultimo fine settimana di gennaio (da venerdì 31 a domenica 2 febbraio).
Secondo gli organizzatori il programma sarà bisex e anche le donne saranno ripagate dell’ingresso, grazie a zone e spettacoli pensati unicamente per loro. A fare da contorno è inoltre prevista la presenza di tante star dell’hard europeo e mondiale, tra i quali i padrini dell’evento Rocco Siffredi ed Elena Grimaldi.
Che cosa ci aspetta dunque a questa prima “hot” ticinese? Ne abbiamo parlato con Kathya Bonatti, sessuologa e docente di sessuologia forense all’Università la “Sapienza” di Roma.
Fra poco più di una settimana aprirà i battenti a Lugano Extasia, la famosa fiera dell’erotismo. Innanzitutto, crede che sarà un successo?
“La sessualità è un tema che attira sempre tantissimo in riferimento alla vita degli esseri umani, in quanto è uno strumento per procurare piacere e benessere, quindi credo proprio che l’affluenza sarà abbastanza importante.”
Oltre all’entusiasmo per la novità si sono levate anche alcune voci critiche. Ritiene che siano giustificate?
“Il motivo per cui eventi simili suscitano numerose critiche è perché viene proposta una sessualità senza la dimensione emotivo-affettiva. Questo però può paradossalmente rappresentare anche un’opportunità per le persone che visiteranno la fiera, visto che potranno trovare più facilmente degli stimoli per ravvivare il desiderio: gadget, abbigliamento, curiosità, e altre cose che avranno nella dei riflessi positivi nella vita di tutti i giorni e potranno portare novità anche nelle relazioni sentimentali dei visitatori.”
Crede dunque che l’evento possa ben prestarsi a una fruizione di coppia? Non si tratterà più che altro di una manifestazione per “uomini soli”?
“In realtà credo proprio che bisogna dividere le due “zone” dell’evento in entità ben distinte: la parte dei gadgets e dell’abbigliamento rientra sicuramente come detto poc’anzi in una dimensione più ludica e di coppia, mentre dove ci saranno gli spettacoli dal vivo si tratta semplicemente di pornografia, e questo è tutto un altro aspetto…”
Un aspetto che giudica come?
“È necessario scindere i due concetti: è corretto che la sessualità si ravviva grazie alle novità e benvenga dunque qualsiasi aiuto in questo senso, imparando o sperimentando cose nuove. La parte dedicata agli spettacoli rientra invece completamente nell’ambito della pornografia ed è anche per questo che solleva molte critiche, data la strumentalizzazione dei corpi e l’aspetto della libertà di scelta che viene coinvolto. Qui siamo infatti in presenza di una sessualità completamente scissa dalla dimensione relazionale e affettiva. “
Secondo gli organizzatori però gli spettacoli saranno “godibili” anche dalle coppie e dalle donne, cosa ne pensa?
“Bisognerà vedere nella realtà che cosa significa, se si tratterà di erotismo o di pornografia. Se di erotismo si tratta può darsi che possa piacere anche alle donne, mentre in presenza di pornografia vera e propria la maggior parte dei fruitori saranno certamente uomini, abituati di norma ad eccitarsi con una sessualità molto esplicita e molto veloce.”
Non da ultimo ci sono gli aspetti commerciali, di certo non si tratta di una fiera di beneficienza; non pensa che tutti gli aspetti relativi alla sessualità alla fine si riducano a una mera operazione di marketing pornografico?
“Sì, questo può essere, ma è esattamente quello che succede nelle pubblicità di qualsiasi genere: la sessualità è un’energia che attira le persone ed è uno strumento di piacere, per questo viene utilizzata molto più di altro per vendere qualsiasi cosa, indipendentemente dalla tipologia del prodotto. Mi viene in mente in questo senso una pubblicità recente dove si utilizzavano delle donne sexy per vendere delle bare…”
Dunque tutto nella norma?
“Per il marketing la sessualità è lo strumento principale per commercializzare qualsiasi tipo di prodotto, se il prodotto è la sessualità stessa ovviamente lo è per sua stessa natura. L’importante per i visitatori è però capire che la fiera rappresenta soltanto un aspetto parziale della sessualità, non di certo la sua totalità.”
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