PAMBIO-NORANCO - Stamattina numerose segnalazioni hanno denunciato un ulteriore episodio di inquinamento delle acque della Roggia Scairolo. Prontamente intervenute, le Autorità preposte hanno potuto accertare la presenza di idrocarburi nella Roggia e identificare tempestivamente l’origine.
Dalle prime informazioni è emersa una dispersione negligente di un ingente quantitativo di olio combustibile che, attraverso un tombino per le acque meteoriche di un piazzale, ha raggiunto direttamente il riale. I pompieri di Lugano hanno potuto contenere la sostanza inquinante fortunatamente prima che questa raggiungesse il Ceresio e le operazioni di rimozione richiederanno qualche giorno. L’inchiesta in corso, coordinata dal Procuratore Pubblico Arturo Garzoni, dovrà chiarire l’esatta dinamica dei fatti e le singole responsabilità.
I guardapesca di zona hanno percorso la Roggia Scairolo senza accertare, al momento, una moria di pesci.
Sul luogo dell’accaduto, le attività che hanno condotto a questo inquinamento sono state interrotte e sono state avviate le necessarie operazioni di messa in sicurezza a livello ambientale con il coordinamento del Dipartimento del territorio.
“Questo episodio – si legge nel comunicato del Dipartimento delle Territorio – mostra ancora una volta l’importanza di una gestione corretta e consapevole delle sostanze chimiche pericolose a tutti i livelli. Questo comunicato mira anche a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e a sottolineare l’importanza della formazione di tutti coloro che utilizzano tali prodotti.
Anche in questo caso specifico la sostanza inquinante è arrivata al corso d’acqua attraverso un tombino. A riguardo, ricordiamo la campagna nazionale di prevenzione contro gli inquinamenti promossa dall’Associazione svizzera dei Guardapesca, il cui slogan è “sotto ogni tombino si nasconde un corso d’acqua” (www.aquava.ch).”
red