LUGANO – Partendo dalle polemiche sorte attorno alla naturalizzazione, mancata, di Katja Tomic, la madre del giovane condannato per l'omicidio di Damiano Tamagni, il Caffè snocciola i dati relativi alla concessione di passaporti svizzeri in Ticino.
I dati sono quelli del 2013, per quelli dell’anno scorso bisognerà attendere la fine dell’estate, ma secondo l’Ufficio cantonale di statistica non dovrebbero esserci grosse variazioni. Nel 2013 le naturalizzazioni concesse in Ticino sono state quindi 2.187, numero che, in rapporto alla popolazione, fa del Cantone uno dei capolista, superato solo, di misura, dal Vaud. Ed entrambe si situano al di sopra della media svizzera.
Il domenicale elenca poi i poli estremi delle classifiche per distretti e città. Fra i primi, capolista è il Luganese, seguito da Riviera e Bellinzonese. Mentre ai piedi della statistica si situano i tre distretti di montagna sopracenerini: Vallemaggia e Valle di Blenio (con un terzo delle percentuali registrate a Lugano) e la Leventina, che si situa leggermente al di sopra della media svizzera.
Il numero più alto di richieste si è avuto a Lugano (che ha concesso 530 nuovi passaporti rossocrociati). Il maggior numero di ‘no’ si è avuto invece a Maggia.
Seconda città per numero di procedure positive è Locarno, che registra percentuali nettamente maggiori rispetto a centri dalla popolazione analoga (ha, ad esempio, il doppio di sì accordati rispetto a Bellinzona). Uno delle ragioni, conclude il domenicale, potrebbe essere nella politica cittadina adottata negli anni ’70, con la creazione di appartamenti a pigione moderata destinati alle famiglie, spesso immigrate e che oggi hanno la doppia nazionalità.