CRONACA
Cocchi a tutto campo sulla riforma della Gendarmeria: “Ecco cosa cambierà per il cittadino"
Il comandante della Cantonale: “Con l’evoluzione della mobilità stradale e dei fenomeni criminali a sud delle Alpi c’era bisogno di una polizia moderna e questo è il primo passo. E saremo più vicini alla popolazione”

BELLINZONA – L’inizio del mese segna anche un primo nuovo inizio per la Polizia cantonale: dal primo luglio ha infatti preso il via la riorganizzazione della Gendarmeria.  Più presenza sul territorio, maggiore vicinanza ai cittadini e nuovo orientamento della Cantonale con un concetto di regionalizzazione per quanto riguarda sicurezza e primo intervento; questi i temi sul piatto durante la presentazione in conferenza stampa di lunedì (vedi suggeriti). Ma in concreto cosa comporterà? A rispondere è il Comandante della Polizia cantonale, Matteo Cocchi.

“La riorganizzazione della Gendarmeria è un ulteriore elemento della VISIONE 2019 che, grazie alle decisioni del Governo relative all’adeguamento degli effettivi, al Masterplan sull’informatica di polizia e al Masterplan logistico, ci permette di effettuare un nuovo passo importante in direzione di una Polizia moderna. Questa riorganizzazione comporterà una regionalizzazione della Gendarmeria, che avrà come effetto una maggiore rapidità negli interventi migliorando di conseguenza le prestazioni, la qualità e l’efficienza del nostro agire quotidiano. Inoltre, decentralizzando la nostra presenza sul territorio cantonale, sarà possibile dare un punto di riferimento maggiormente efficace per la popolazione del Cantone”.

La riorganizzazione, oltre alle 4 regioni, prevede anche un comparto specialistico della stradale e la creazione di una nuova Sezione Operativa, di cosa si occuperà e quando entrerà in azione quest’ultima?

“È un elemento flessibile e mobile a livello del Comando della Polizia cantonale, che permetterà di rispondere in maniera celere a situazioni particolari e a fenomeni criminali che si svilupperanno in futuro all’interno del Cantone. Questo nuova entità, per altro analogamente già attiva in altri Cantoni della Svizzera, permetterà di mettere l’accento e concentrare forze a seconda dell’evoluzione della situazione in qualsiasi settore del Cantone. Inoltre, l’ascesa del FC Lugano in Super League, parallelamente al campionato di disco su ghiaccio, obbligherà le Forze dell’Ordine ad uno sforzo supplementare a favore degli impieghi di Mantenimento dell’ordine e, in questo specifico ambito, la Sezione Operativa potrà anche essere utilizzata”.

A dieci anni dall’ultima riforma, questa è una risposta alle esigenze attuali dettate dall’evoluzione dei fenomeni criminali e dalla mobilità stradale, ha sottolineato Gobbi in conferenza stampa. Quali sono queste esigenze? E cosa comporterà per il lavoro delle forze dell’ordine la riorganizzazione?

“Le esigenze attuali riguardano sicuramente la mobilità stradale, ma anche l’evoluzione dei fenomeni criminali che negli ultimi anni si sono sviluppati a sud delle Alpi. Questo ci ha obbligati a ripensare la struttura della Gendarmeria. Con la regionalizzazione saremo più vicini al cittadino così come ai settori d’impiego delle nostre pattuglie. Il lavoro degli agenti di polizia non sarà stravolto e non cambierà, ma grazie alla nuova riorganizzazione e alle novità tecnologiche ed informatiche che saranno implementate nel prossimo futuro sarà reso ulteriormente performante ed efficace. Il tutto dovrà poi confluire in una maggiore e più regolare coordinazione a livello regionale tra i vari partner della sicurezza, Polizie comunali e Corpo delle Guardie di Confine in primis, così da migliorare quanto già inizializzato negli ultimi anni”.

Fra i principi su cui si fonda la riorganizzazione della Gendarmeria, lo ha citato più volte, vi è anche l’essere un punto di riferimento per la popolazione. Veniamo proprio a quest’ultima: cosa cambierà, in sostanza, per i cittadini?

“Ogni regione avrà un Posto principale di Gendarmeria occupato 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Questo permetterà di colmare una lacuna creatasi con la riforma del 2005 e che negli ultimi anni aveva portato a richieste esplicite da parte di Cittadini ed Enti locali. Vi sarà quindi un servizio continuo, per ogni esigenza, a disposizione di tutti”.

Cocchi, infine, quali sono le sfide per il futuro e come, con questo nuovo assetto, potrete rispondervi?

“Le sfide future saranno l’ulteriore miglioramento delle strutture logistiche, la realizzazione dell’adeguamento degli effettivi che dovrà essere terminata nel 2017, l’implementazione di importanti progetti informatici che permetteranno alla Polizia cantonale di essere al passo con i tempi, così come l’edificazione e la messa in funzione della nuova Centrale cantonale d’allarme (CECAL). Tutti elementi cardine della già citata VISIONE 2019”.

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