CRONACA
Sussidi di cassa malati, avanti così. Riforma valutata positivamente dal Governo: “Sistema più equo”
Il Consiglio di Stato non ritiene quindi necessario introdurre nuove modifiche e invita il Parlamento a scartare la proposta di determinare il premio medio di riferimento sul solo modello medico di famiglia

BELLINZONA – Il Consiglio di Stato ha rilasciato il proprio rapporto sulla valutazione del nuovo sistema di riduzione dei premi nell’assicurazione sociale e obbligatoria contro le malattie (Ripam), che determina i sussidi di cassa malati per la popolazione ticinese. Il giudizio, si legge in una nota odierna, è complessivamente positivo: il sistema introdotto dal Parlamento nel 2012 – grazie anche agli adeguamenti in seguito adottati – ha raggiunto gli obiettivi.

Il messaggio del Consiglio di Stato sintetizza le valutazioni effettuate dai ricercatori della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) e descritte nel rapporto consegnato al Dipartimento della sanità e della socialità nel maggio scorso. Le analisi considerano il nuovo sistema Ripam entrato in vigore nel 2012 e gli adeguamenti introdotti dal Parlamento a più riprese, nel 2013 e nel 2015.

La riforma consente di aumentare la selettività della prestazione in termini finanziari, mirando meglio l’erogazione dei sussidi ed evitando di aiutare i nuclei familiari che non ne necessitano, facendo in modo che l’importo Ripam diminuisca progressivamente con l’aumentare del reddito disponibile.

Nel dettaglio, il rapporto degli esperti SUPSI mette in evidenza come l’utilizzo del reddito disponibile – in luogo del reddito imponibile fiscale – abbia garantito alle politiche sociali maggiore indipendenza dalla politica fiscale e dai comportamenti di consumo delle famiglie, consentendo quindi una maggiore rispondenza alle possibilità concrete delle stesse nel decidere come utilizzare redditi e ricchezza. Il sistema garantisce ora una maggiore equità, tramite la definizione del diritto alla Ripam non più in forma individuale, ma facendo capo al concetto di unità di riferimento: ciò permette di meglio considerare la dimensione familiare e la condivisione delle risorse economiche al suo interno.

Medico di famiglia, Il Consiglio di Stato respinge la proposta

Inoltre, il Consiglio di Stato ha comunicato la propria valutazione dei potenziali effetti dovuti alla determinazione del premio medio di riferimento – quale elemento di calcolo dei sussidi di cassa malati (Ripam) – sulla sola scorta del modello assicurativo medico di famiglia, così come richiesto dal Gran Consiglio. Il Governo ritiene che questo ulteriore adeguamento avrebbe conseguenze inique e non mirate, ed invita quindi il Parlamento a non approvarlo.

Il messaggio del Governo riassume le modifiche legislative che sarebbero necessarie per determinare il premio medio di riferimento secondo un nuovo modello di calcolo: in futuro non verrebbe infatti più considerata la ripartizione dei cittadini ticinesi fra modello assicurativo standard e altri modelli assicurativi, compreso quello del medico di famiglia, ma soltanto da quello del medico di famiglia. L’adeguamento deve considerare le due clausole transitorie di garanzia (situazioni acquisite per i bassi redditi e premi medi di riferimento non inferiori al 2014) approvate dal Gran Consiglio lo scorso autunno.

Il messaggio propone un confronto con il modello attualmente in vigore e illustra il rilevante impatto che l’adeguamento avrebbe sui beneficiari di riduzione dei premi (Ripam), indicando altresì come lo stesso risulterebbe invece neutrale per i beneficiari di prestazioni complementari all’AVS/AI (Ripam PC). Il Consiglio di Stato mette quindi in evidenza i potenziali problemi legati all’introduzione delle modifiche prospettate; in particolare il passaggio al modello medico di famiglia imporrebbe per alcuni anni ai beneficiari di sussidi di pagare di tasca propria gli aumenti previsti dei premi di cassa malati, in virtù delle norme transitorie presenti nella legge.

Un’ulteriore riduzione dei sussidi di cassa malati ordinari avrebbe conseguenze inique rispetto ai beneficiari di prestazioni complementari all’AVS/AI (Ripam PC), che per contro si vedono riconosciuto un sussidio molto superiore (5'208.- franchi percepiti da un beneficiario PC adulto, a fronte dei 3'649.- franchi percepiti da un adulto quale importo massimo di Ripam ordinaria).

Nel breve periodo, il passaggio al nuovo modello non comporterebbe comunque un risparmio per la spesa del Cantone; l’incidenza aumenterebbe in modo significativo però con il passare degli anni. Inoltre, l’eventuale impatto di questa misura, se introdotta, andrebbe ad aggiungersi all’importante riforma strutturale già approvata nell’autunno del 2014 dal Gran Consiglio, che ha comportato una diminuzione della spesa annua di 19,3 milioni di franchi.

Dall’introduzione del nuovo sistema di erogazione dei sussidi di cassa malati vi sono state modifiche a più riprese che hanno comportato una diminuzione di quasi 40 milioni di franchi (la spesa attuale per la Ripam ordinaria è di 151 mio) rispetto al messaggio votato dal Gran Consiglio nel 2011.

Il Consiglio di Stato non ritiene pertanto opportuno effettuare ulteriori cambiamenti in questo settore e respinge l’idea di passare al calcolo del premio medio di riferimento sulla sola base del modello assicurativo medico di famiglia.

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