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Cronaca
10.07.2015 - 11:030
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Seni asportati, la Sant’Anna prende posizione: “Nessuno scambio di pazienti, ma un errore di identificazione del medico”

La Clinica conferma l’accaduto ed esprime la propria vicinanza alla paziente: “Fatto grave. A seguito dell’incidente sono state comunque riviste le procedure di sicurezza”

LUGANO – Non si è fatta attendere la presa di posizione della Clinica Sant’Anna di Sorengo al centro delle cronache di oggi per il tragico errore che ha visto coinvolta una 67enne del Sottoceneri, uscita dalla sala operatoria con entrambe i seni asportati.

La Clinica, si legge nella nota firmata dalla direttrice dell’istituto Michela Pfyffer von Altishofen, “conferma quanto accaduto e riportato dalla stampa in merito all'incidente dell’8 luglio 2014 accorso nella struttura durante un intervento chirurgico”. Un “fatto certamente grave” per cui la Sant’Anna si rammarica ed esprime la propria vicinanza alla paziente.

Nella nota, l’istituto precisa però che “non si è trattato di uno scambio ma di un errore di identificazione del paziente da parte del medico curante, intervenuto malgrado l’esistenza di un sistema di verifica. Il direttore sanitario, la commissione medica e la direzione della clinica sono stati informati di quanto accaduto e non hanno appurato responsabilità della Clinica: l’inchiesta in corso chiarirà i dettagli”.

A seguito dell’incidente, prosegue la nota, “la Clinica ha comunque rivisto le procedure di sicurezza della presa a carico del paziente al blocco operatorio e in tal modo rinforzato il sistema di controllo in vigore. Questo prevede controlli incrociati da effettuare dall'unità di ricovero del paziente all'ingresso di quest'ultimo in sala operatoria. E’ stato successivamente instaurato anche un nuovo sistema di notifica degli incidenti (CIRS - critical incident report system). I sistemi in vigore permettono di garantire un alto grado di sicurezza per l'insieme dei pazienti e sono conformi alle raccomandazioni della fondazione per la sicurezza dei pazienti”.

La Clinica risponde quindi alle critiche per la mancata segnalazione del caso al Ministero pubblico espresse a LaRegione da Mario Branda che difende la donna vittima dell’errore.

“La Clinica ritiene, a differenza del legale della paziente, che l’obbligo di notifica non è dato nel caso di reati perseguibili solo a querela di parte, come in caso di lesioni da considerare “semplici”. In tali casi unica detentrice della legittimazione alla notifica è la paziente. Né la medesima né i suoi precedenti legali hanno ritenuto di voler inoltrare una querela entro il termine fissato dalla legge. Essa sembrerebbe essere stata inviata solo successivamente nella primavera di quest’anno”.

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