Undici tracce, che vanno dal pop al rock, passando per il gregoriano e la musica latina, accompagnate dagli stralci dei più significativi discorsi tenuti dal pontefice dalla sua elezione, così Francesco stupisce ancora
CITTÀ DEL VATICANO – La musica cristiana non è certo una novità e spazia fra i più disparati generi, dal pop al metal. Ma che della band faccia parte nientepopodimeno che il Santo Padre, beh… Papa e “rockstar” è questo infatti il connubio con cui Francesco stupisce ancora.
Da Papa pop, popolare e amato che fa strage di consensi e simpatia sui social, a Papa pop-star lo scalino è breve pare dimostrare Bergoglio che in questi giorni ha lanciato il “suo” primo album. “Wake Up!” il titolo del cd distribuito da Believe Digital su licenza di Multimedia San Paolo.
All’interno, gli 11 brani – a cui hanno collaborato diversi musicisti e compositori – vanno dal pop al rock, dalla musica latina al gregoriano, con sfumature eclettiche. La pace, il lavoro, la dignità, l’attenzione ai bisognosi e agli ultimi i temi affrontati dell’album che prende il titolo dalla perentoria esortazione rivolta alla gioventù dell’Estremo Oriente in Corea nel 2014.
Va infatti detto che Francesco non si lancia in esibizioni canore, le tracce sono invece accompagnate da stralci dei discorsi più significativi tenuti dal momento dell’elezione.
L’album è corredato da un libretto di 24 pagine che raccoglie i testi delle preghiere e gli estratti dei brani di Francesco contenuti nelle canzoni. “Questo album, quindi, vuole essere uno strumento perché ogni Cristiano, ma anche ogni uomo di buona volontà, possa portare con sé le preghiere, le speranze, le aspettative che Papa Francesco ha per ognuno di noi”, spiega la Santa Sede nelle note stampa che corredano il lancio internazionale.
Se per acquistarne una copia in formato ‘fisico’ bisognerà attendere il 13 novembre, “Wake Up!” è già disponibile da qualche giorno in pre-order su iTunes da cui è possibile anche scaricare il primo “singolo”, il brano che dà il titolo all’intero album (vedi video).
Parte dei proventi andrà poi a finanziare un fondo di sostegno per i rifugiati.