Sul "fallimento" del locale ha pesato probabilmente anche la chiusura al traffico della strada di accesso al Lido, sul quale però il gerente era d'accordo
LUGANO – Dopo il Parco Ciani (la cui precedente gestione è stata sommersa da una marea di debiti), un secondo ristorante di proprietà della città di Lugano finisce nelle grane: l’Antica Osteria del Porto, alla Foce del Cassarate.
Il locale, che si trova in una struttura appartenente alla Cassa pensione di Lugano, ha chiuso nei giorni scorsi, lasciando a casa tutti i dipendenti (cinque o sei). Lo scrive oggi il Corriere del Ticino, aggiungendo che i mesi arretrati sono cinque. Ma è chiaro che il fallimento del locale lascerà dietro una scia di fatture e contributi sociali non pagati, come sempre succede in casi simili. Solo di affitti ci sono trentamila franchi di arretrati.
Le difficoltà economiche del locale sono probabilmente da mettere in relazione anche alla chiusura al traffico della strada di accesso alla foce e al Lido. Si ribatterà: eh ma lì vicino c’è il parcheggione del Conza. Ma vai a dirlo a quelli che vogliono andare a pranzo o a cena e non a farsi una passeggiata… Soprattutto in inverno…
Va comunque precisato che il gerente, Paolo Gabriele, titolare del locale dal 2002, era d’accordo con la chiusura della strada, ritenendo che fosse un elemento positivo.
Sicuramente in casi del genere contano anche la capacità gestionale del gerente e l’appeal che sa dare al ristorante, che nello specifico ha un certo fascino, essendo uno dei pochi che si trovano a due passi dal lago. Qualche problema economico potrebbero averlo creato anche i lavori di rifacimento della Foce, visto che nella primavera del 2014 Gabriele aveva chiesto al Municipio una riduzione dell’affitto e aveva ottenuto uno “sconto” del 30%, pari a circa 27mila franchi.
Sia come sia, in novembre la Città aveva inviato al gerente la disdetta, con effetto al 15 gennaio e di fronte alle chiare difficoltà economiche dell’Antica Osteria, si era anche già svolta un'udienza in pretura.
“È un peccato – ha detto il sindaco Marco Borradori al Corriere -, perché era un locale conosciuto e apprezzato dai luganesi. La Città ha comunque tentato di andare incontro al gerente”.
La gestione del locale sarà ora messa a concorso. Ma questa ennesima chiusura riaccende i riflettori sui gravi problemi con cui sono confrontati molti locali pubblici a Lugano. Dopo il Ciani ci sono state la Ceresiana e il Salumaio di Montenapoleone… Senza contare i molti altri esercizi pubblici che hanno chiuso o sono passati di mano “in silenzio” negli ultimi anni.
emmebi