Le confessioni di un pentito di mafia. Gennaro Pulice: "Per ottenere il soggiorno a Lugano ho pagato una mazzetta a un funzionario. In Ticino ho riciclato soldi, avevo la mia società di consulenza, il mio bar..."
Gli omicidi compiuti a Lamezia da giovanissimo. Le due lauree. L'ascesa nel mondo della 'Ndrangheta. E la"fuga" a Lugano per far soldi. Ora il Ministero dovrà verificare la presunta tangente in cambio del permesso. Intanto Pulice è già indagato in Ticino per reati finanziari
CATANZARO - “Sono stato battezzato nell'ambito della 'ndrangheta calabrese e l'ultima dote ricevuta nel 2002/03 è quella della "santa" che mi è stata conferita da Peppe Daponte”. Gennaro Pulice, 37 anni, oggi collaboratore di giustizia, si presenta così agli inquirenti calabresi quando decide di pentirsi.
Il racconto della sua vita da mafioso, dei suoi delitti e dei suoi affari, compresi quelli che hanno avuto per teatro il Ticino, in particolare Lugano, è agli atti del processo Andromeda, contro la cosca Cannizzaro-Daponte-Iannazzo, che avrà inizio il mese prossimo a Catanzaro.
“Ho sempre vissuto in un contesto criminale – dice nei verbali riportati dal Corriere della Calabria – in quanto mio padre che era un imprenditore nel campo della commercializzazione del ferro fu ucciso il 24 maggio del 1982 a Lamezia Terme all'età di 27 anni allorquando io avevo solo tre anni e mezzo; fu ucciso in quanto accidentalmente aveva provocato la morte di un componente della cosca Bellocco, nell'ambito di un sinistro stradale”.
Pulice stringe subito legami con la famiglia Cannizzaro. Commette il suo primo reato ancora minorenne e viene arrestato per detenzione di due caricatori per pistola. La sua ascesa nella ‘Ndrangheta è graduale ma costante.
“Sono in grado di riferire su fatti e circostanze illecite da me personalmente vissute nell'ambito della 'ndrangheta lametina e calabrese dal 1993/94 sino al 2013. Tali attività illecite non si sono svolte solo nel territorio lametino ma anche nei luoghi in cui ho esercitato la mia attività lavorativa, nonché a Las Vegas; la mia attività criminale si è via via evoluta dalla mera manovalanza dei primi anni sino a attività di riciclaggio per conto di altri soggetti della criminalità organizzata e non solo, attività operata prevalentemente in Svizzera, così come ho una società in Slovenia; tali società sono strumentali alla realizzazione delle movimentazione dei capitali estero su estero; inoltre tali società sono spesso strumentali anche alla realizzazione di vere e proprie truffe ai danni degli istituti di credito su cui posso riferire fornendo tutta la documentazione necessaria”.
Il 27 agosto del 2014 il mafioso costituisce a Lugano la Pulice Consulting, una ditta individuale con sede in via Maggio 1C a Viganello. Scopo dichiarato,come risulta dal Registro di commercio: consulenze commerciali. Poi crea un’altra società, oggi fallita, e compra anche un bar.
Pulice non è un criminale qualunque, colleziona arresti, delitti, ma anche diplomi e lauree. Ne ha due, racconta ai magistrati, in Giurisprudenza e Scienze giuridiche. E poi sa investire. “Lo sanno tutti – dice -: io so fare i soldi facilmente”.
L'ultimo omicidio, racconta Pulice ripercorrendo la sua vita davanti al pubblico ministero Elio Romano, lo ha commesso nel 2007. Il 14 febbraio del 2008 torna in carcere per scontare un residuo di pena di due anni e due mesi. Si trovava a Catania e qui comincia a stare male. “Malissimo, sono stato traferito in un centro diagnostico-terapeutico non ho voluto più vedere la mia famiglia, non ho voluto più vedere i bambini”.
Sono i mesi in cui si avvia al pentimento, racconta, ma sono pensieri che continua a elaborare da solo, non è volontà di collaborare. “Ho trovato una persona con cui parlare, era l'assistente del carcere. Mi sono trovato bene con il prete, comunque ho iniziato un mio pentimento vero, non una volontà a collaborare, un pentimento mio vero”.
Quando nel 2010 esce dal carcere inizia a staccarsi dal clan Cannizzaro-Daponte-Iannazzo. “Vi posso dire poi tutti gli omicidi che ho sventato nel 2011/2012... proprio per questa mia volontà a voler...”.
Nel settembre del 2012, Gennaro Pulice lascia definitivamente la Calabria. Cambia aria e inizia a frequentare persone diverse, anche pregiudicati. Dedica gli ultimi due anni prima dell'ultimo arresto “solo ed esclusivamente a lavorare in modo lecito e illecito”. Apre uno studio di consulenza legale a Serravalle Scrivia in provincia di Alessandria.
“Ho cominciato a frequentare i commercialisti di Milano e di Brescia, ho cominciato a frequentare Lugano, ho preso la residenza a Lugano nel 2013 pagando una mazzetta perché io... un pregiudicato non può prendere la residenza in Svizzera. Io ho il mio studio a Lugano al centro della città, ho il mio bar al centro della città”.
La mazzetta per avere la residenza, racconta, l’ha pagata a un funzionario di origini calabresi. Poi, via, con le nuove attività, con lo studio, la Pulice Consulting, con la società S.E.T. Suisse. “Le società panamensi sono mie, il bar a Lugano è mio, io ho il mobilificio, ho lo studio di progettazione, ho fatto tanto”.
È chiaro che dichiarazioni del pentito sono pesanti: una verifica sulla presunta tangente versata al “funzionario di origine calabrese” andrà fatta. Secondo il Corriere del Ticino nei confronti di Gennaro Pulice c’è comunque già un’inchiesta aperta a Lugano per reati finanziari.