Gli agenti di Securitas e Prosegur sul piede di guerra: "Basta condizioni prive dei più elementari diritti sociali e salariali". E l'OCST apre una vertenza con le aziende di sicurezza
Obiettivo del sindacato: "Porre rimedio a una situazione contrattuale iniqua e discriminatoria non più tollerabile. Tanto più adottata da due imprese che ricevono importanti mandati dagli enti pubblici e para pubblici"
LUGANO - "Gli agenti addetti alla sicurezza di Securitas e Prosegur non intendono più tollerare una situazione contrattuale che li priva dei più elementari diritti sociali e salariali". Lo si legge in una nota del sindacato OCST.
"Durante l’assemblea tenutasi il 30 giugno nella sede OCST di Lugano - prosegue la nota - sono state denunciate condizioni contrattuali atipiche rispetto al quadro lavorativo e contrattuale cantonale, ciò li relega in una situazione di frustrante disagio economico e sociale.
I contratti individuali – a ore e su chiamata - ai quali sono assoggettati impediscono loro di percepire un salario pieno: la conseguenza è la mancata copertura delle prestazioni sociali e previdenziali del secondo pilastro che rappresenta un rischio latente generato dai vuoti contributivi, sia in prospettiva pensionistica e, in particolare, in caso di incapacità di guadagno per invalidità dovuta a malattia durante la vita lavorativa.
Oltre ai bassi salari e all’impossibilità di percepire un salario mensile adeguato, gli agenti di sicurezza lamentano anche una serie di costi professionali non coperti dal datore di lavoro che sono fonte di ulteriore disagio e di discriminazione.
L’assemblea degli agenti ha dunque conferito mandato all’OCST affinché apra una vertenza con la direzione di Securitas e Prosegur per porre rimedio a una situazione contrattuale iniqua e discriminatoria non più tollerabile. Tanto più perché adottata da due imprese che ricevono importanti mandati dagli enti pubblici e para pubblici".