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Cronaca
25.04.2017 - 18:450
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Non sono stato io. Il 21enne accusato dell'omicidio di Fabrizio fuori dalla discoteca di Gordola nega ogni addebito. Ma gli inquirenti non gli credono

Il giovane di Biasca, accusato di omicidio intenzionale (in subordine colposo), sostiene di non avere colpito la vittima: né con un pugno, né in qualsiasi altro modo. Una versione opposta alle ricostruzioni finora emerse in base a diverse testimonianze

GONDOLA - Non sono stato io. Il 21enne accusato di omicidio intenzionale (in subordine colposo) per la morte di Fabrizio, il 44enne di Genestrerio, avvenuta all’esterno della discoteca alla Rotonda di Gordola, nega ogni addebito.

 

Secondo quanto riferisce la RSI il 21enne di Biasca (difeso dall’avvocato Yasar Ravi) sostiene di non avere colpito la vittima: né con un pugno, né in qualsiasi altro modo.

 

Una versione opposta alle ricostruzioni finora emerse in base alle testimonianze. Sempre secondo quanto riferito dalla radiotelevisione pubblica, dopo essere stato scortato fuori dal locale da un addetto alla sicurezza, secondo più testimoni, il 21enne avrebbe aggredito Fabrizio senza motivo. C’è chi dice con un colpo alla testa, chi con una spallata data di proposito.

 

Gli inquirenti, guidati dal procuratore Arturo Garzoni, non credono alla versione fornita dal giovane e proseguono senza sosta nel loro lavoro di inchiesta.

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