Il direttore di Libero, in un editoriale apparso sul quotidiano, prende spunto dalle ultime inchieste della magistratura italiana volte a scoprire eventuali legami tra gli scafisti e le organizzazioni umanitarie che agiscono in mare.
“Lo sapevamo già - scrive il giornalista - ma adesso è ufficiale: i finti buonisti delle organizzazioni non governative (ci mancherebbe solo che fossero governative) corrono a salvare i migranti in mare per arricchirsi. Infatti sono d'accordo con gli scafisti i quali porgono loro su un piatto d' argento migliaia di disperati, che poi vengono smerciati nel Belpaese a buon prezzo e consentono alla filiera dei malandrini sfruttatori di guadagnare somme rilevanti. D' altronde anche la bontà e la generosità non sono gratis.
“Le navi addette alla pesca dei fuggiaschi - prosegue Feltri - non si muovono per spirito di carità bensì in base a calcoli di convenienza. Gli africani non scappano da nessuna guerra, figuriamoci. Sono incoraggiati a venire qui da una martellante pubblicità. Le televisioni del Continente nero predicano ogni dì: andate in Italia, sarete accolti a braccia aperte, nutriti e coccolati, poco lavoro e tanti soldi. In effetti cantano: «non pago affitto, non faccio opraio, scopiamo fighe bianche». Evviva. Essi, ingenui per posa, partono investendo denaro per essere trasportati e quando giungono sulla penisola sono presi in consegna dalle cooperative, molte cattoliche, che incassano dallo Stato 35 euro per ogni individuo ospitato”.
“Non c' è nulla quanto le palanche - scrive ancora il giornalista - che intenerisca i cuori dei bastardi che agiscono in nome di nobili sentimenti e per scopi terra terra. Questa, al di là di ogni ipocrisia usata per intenerire papa Bergoglio, è la cruda realtà. Dei profughi non interessa un cavolo a nessuno se non quale occasione ghiotta onde accumulare quattrini con irrisoria facilità”.
“L’Italia - conclude il direttore di Libero - è diventata una discarica africana gestita da gente incapace di prendere l'unica decisione seria, cioè simile a quella adottata da altre nazioni europee: chiudere le frontiere, mandando al diavolo i pescatori di neri e dicendo apertis verbis che dal primo di ottobre eviteremo di salvare alcuno per mancanza di mezzi e di spazio dove accoglierlo. Avanti di questo passo saremo una dépendance dell' Africa. Fessi noi che stiamo al perfido gioco dei negrieri da superattico.