Una piccola storia ignobile... La storia di Tamara, ipovedente, e del suo 'cane guida' Xambo, che alla stazione di Lugano non ha potuto salire sul taxi "perché sporca". Il taxista voleva 10 franchi in più e alla fine ne ha chiesti 30 per aver perso altre
L'amara lettera di Tamara Zoller a liberatv: “Di questi episodi di discriminazione non ne vorrei più vedere”. Nemmeno noi. Speriamo che questa testimonianza possa servire a evitare che piccole storie ignobili come questa si possano ripetere. E che qualcuno intervenga e stabilisca delle minime e chiare regole di civiltà
LUGANO – Francesco Guccini l’avrebbe definita ‘una piccola storia ignobile’. Quello che è successo nei giorni scorsi a una nostra lettrice, Tamara Zoller, è una di quelle cose che non vorremmo mai raccontare. Perché fanno male al cuore e ci fanno capire che, purtroppo, viviamo in una società malata, dove la solidarietà e la comprensione umana vengono calpestate da comportamenti indegni, anche nella civile Svizzera.
Tamara ci ha raccontato cosa le è successo qualche sera fa alla stazione di Lugano, dove è arrivata di ritorno da una vacanza insieme al suo ‘cane guida’, un labrador che l’accompagna sempre, perché Tamara è ipovedente.
“Dopo un viaggio durato tredici ore, prendendo aliscafo, bus, aereo e bus-navetta, alla fine inciampo nella pura ignoranza di un tassista nella nostra bella e ordinata Lugano. Scendo dal bus-navetta che abbiamo preso io con mia sorella e nostra mamma, che dall'aeroporto di Milano Malpensa ci ha portate a Lugano. Scendiamo e visto che è tardi decidiamo di prendere un taxi.
Il taxista non vede subito il mio cane guida. Io sono impoverente e mi muovo con Xambo, da ormai 3 anni. Il tassista mette i bagagli nel baule e io lo informo che sono accompagnata da Xambo, e lui si stizzisce e dice che i cani non possono salire sull’auto. Cerco di spiegargli che non è un cane "normale", da compagnia, ma un cane d'assistenza, un cane guida ed io ho, o avrei in questo caso, il diritto di salire”.
Poi che succede? “A questo punto il taxista toglie i bagagli dal baule e io insisto sul fatto che è discriminatorio nei confronti di una persona disabile, a questo punto gli chiedo se è allergico o ha paura dei cani, e la risposta è negativa. Bene allora qual è il problema? Lui dice che il cane sporca e mi chiede 10 franchi per poter far salire il cane. Io rimango senza parole e mi rifiuto! Dopo alcune discussioni chiamo la polizia che arriva e cerca di mediare. Alla fine il tassista dice davanti ai poliziotti che il tassametro era partito e che io dovevo pagare 30 franchi per averlo bloccato, in quanto non aveva potuto effettuare altre corse. Io pago e pretendo una ricevuta e gli chiedo di leggermi esattamente cosa ha scritto sulla ricevuta per giustificare i 30 franchi che mi ha chiesto. A quel punto lui si spaventa, mi restituisce i soldi e si tiene la ricevuta”.
Io, conclude Tamara, “di questi episodi di discriminazione non ne vorrei più vedere”. Nemmeno noi. Speriamo che questa testimonianza possa servire a evitare che piccole storie ignobili come questa si possano ripetere. E che qualcuno intervenga e stabilisca delle minime e chiare regole di civiltà.