Frana di Meis, almeno tre mesi per rimettere in sicurezza la strada. E il sindaco di Re non esclude che sotto le macerie ci siano altri morti. Oggi riapre la Centovallina. Domani a Gordola i funerali delle vittime ticinesi
Il sindaco: "I cani molecolari poi hanno fiutato delle tracce sotto le macerie, magari si tratta di carcasse di animali ma non c’è alcuna certezza, a mio avviso: si saprà soltanto quando il materiale verrà rimosso”
RE – Ci vorranno circa tre mesi per mettere in sicurezza il tratto di strada tra Meis e la dogana di Camedo, in Valle Vigezzo, mentre la linea ferroviaria tra Domodossola e Locarno riaprirà questa mattina, salvo imprevisti.
Provvisoriamente il traffico automobilistico viene deviato sulla statale della Val Cannobina, il che ha provocato forti disagi ieri alla ripresa del lavoro dopo Pasqua, con circa mille frontalieri ossolani che si sono sommati ai 2’500 provenienti dal Verbano e ai flussi turistici.
Il portale ‘Ossola News’, scrive che alcuni frontalieri esasperati se la sono presa con i vigili che gestivano l’attraversamento di Cannobio.
Nel frattempo le salme di Marco Brignoli, 55 anni, e Elena Maria Ausilia Scolari, 53, i due coniugi di Minusio vittime della frana sono state rimpatriate in Ticino. Le due vittime riposano nella camera mortuaria del cimitero di Minusio e domani, giovedì, si terranno i funerali nella chiesa parrocchiale di Gordola.
Un esperto valmaggese intervistato da LaRegione, che ha chiesto l’anonimato, sostiene che le reti posate sul pendio dove è scesa la frana non erano paramassi ma di contenimento e non potevano quindi “frenare” tutte quelle tonnellate di massi e terriccio rovinati a valle.
“Dalle immagini che ho potuto vedere in queste ore, appare come il cedimento della parete sia avvenuto in profondità e non in superficie – afferma l’esperto -. Da noi, a Peccia, un crollo del genere (anche se di dimensioni ben più contenute) si è verificato lo scorso inverno. Comunque pareti rocciose verticali di queste dimensioni (20-30 metri di altezza) che si ergono a picco sui collegamenti stradali non ne abbiamo”.
E aggiunge che se lo squarcio nella parete è improvviso e non ci sono segnali premonitori non si può fare nulla.
Oreste Pastore, sindaco di Re, non esclude che sotto la frana ci siano altre vittima: “Sono in contatto con la polizia cantonale – ha dichiarato a Ossola News - e non hanno ricevuto segnalazioni di cittadini svizzeri scomparsi. Ma in questo periodo di vacanze pasquali qui in zona vi è anche la presenza di molti turisti tedeschi e del nord Europa. Diversi testimoni che sono transitati da Re a Ribellasca pochi attimi prima che si verificasse lo smottamento parlano di un traffico sostenuto di auto, motociclisti e ciclisti. I cani molecolari poi hanno fiutato delle tracce sotto le macerie, magari si tratta di carcasse di animali ma non c’è alcuna certezza, a mio avviso: si saprà soltanto quando il materiale verrà rimosso”.