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17.07.2019 - 10:150

Violenza giovanile, Fonio e Dadò al Governo: "Non lasciamo nulla d’intentato"

I deputati PPD dopo i fatti di Giumaglio: "Episodi come questo impongono delle riflessioni e delle reazioni anche forti da parte di tutta la società"

BELLINZONA – "Il recente pestaggio avvenuto al Carnevale estivo di Giumaglio, ha scosso profondamente il nostro Cantone. In molti sono ripiombati nella notte locarnese del 2008 in cui perse la vita Damiano Tamagni". Inizia così un'interrogazione al Consiglio di Stato dei deputati PPD Fiorenzo Dadò e Giorgio Fonio.

"In situazioni come queste – si legge – sono molte le valutazioni che si impongono. Innanzitutto è importante specificare come il primo ruolo educativo spetti comunque e sempre alla famiglia che ha la responsabilità principale dell’educazione dei figli. Ma episodi come quelli di Giumaglio impongono delle riflessioni e delle reazioni anche forti da parte di tutta la società".

E ancora: "In questo senso è importante sottolineare come in Ticino sia attivo dal 1° giugno 2006 un gruppo specializzato della Polizia Cantonale (Gruppo Visione Giovani) che si occupa proprio di prevenzione di reati commessi da giovani quali il bullismo e il cyber bullismo. Gli agenti si impegnano a conoscere e tenersi aggiornati sul mondo della criminalità giovanile, i cosiddetti "hot spot", i gruppi problematici e, molto spesso, anche il loro ambiente. I giovani più problematici entrano in conflitto con la polizia soprattutto a causa di reati di violenza contro la persona e le cose (vandalismo, danneggiamenti), episodi di furti e sottrazione, atti di violenza e lesioni personali lievi, tutti frequentemente legati al consumo di alcol e/o droghe e commessi prevalentemente da gruppi di giovani solidali".

"Il Gruppo Visione Giovani – continuano Fonio e Dadò – opera nella maggior parte delle scuole ticinesi (non in tutte!) permettendo agli agenti di incontrare, sensibilizzare e informare migliaia di giovani ticinesi sui rischi e sulle conseguenze di certi atteggiamenti. Evidentemente, ai sottoscritti deputati, risulterebbe ottimale che una formazione come quella messa a disposizione dal Gruppo Visione Giovani non sia una possibilità ma piuttosto un punto fermo. Da informazioni raccolte, ci è stato confermato che l’approccio da parte delle sedi scolastiche è mutato negli anni in positivo: una volta il GVG si proponeva alle direzione scolastiche, oggi sono quest’ultime ad invitare gli agenti per iniziare il percorso di prevenzione".

"In questo senso, le parole di Maurizio Tamagni, che è anche Presidente della Fondazione Tamagni, espresse a margine dei fatti di Giumaglio non possono cadere nel vuoto ma meritano una risposta. Nello specifico Maurizio Tamagni ha detto che “ogni volta che succedono episodi di violenza tra giovani, ci troviamo confrontati al dilemma se è abbastanza quello che facciamo come prevenzione"".

Alla luce di quanto esposto, ecco le domande formulate dai due deputati al Consiglio di Stato:

1) Non ritiene necessario potenziare il reparto GVG, allo scopo di intensificare la presenza nelle scuole ticinesi di questo importante reparto della Polizia Cantonale?

2) È ipotizzabile un aumento delle ore di prevenzione all’interno delle sedi scolastiche ticinesi, magari coinvolgendo anche altre associazioni che si occupano del tema oggetto di questo atto parlamentare?

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