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01.12.2022 - 09:390

Caos Juve, le intercettazioni sull'inchiesta: "Come calciopoli, anzi peggio..."

Il dirigente Stefano Bertola intercettato durante una cena: "Io una situazione così brutta non me la ricordo. Ma ce la siamo creata noi"

TORINO – La Juventus vive ore di apprensione e preoccupazione dopo le dimissioni dell'intero CdA in seguito alle indagini della Procura di Torino in merito alle plusvalenze. Bilanci truccati ad arte e accordi segreti con i calciatori per non gravare sul bilancio dei conti bianconeri. Tutti sapevano tutto. Dai massimi dirigenti ai manager che "contano meno". 

"Come calciopoli..."

I dirigenti della Juventus sono stati intercettati. Durante una cena del 23 luglio 2021 – dieci giorni dopo la verifica della Consob –, il dirigente Stefano Bertola afferma: "Io una situazione così brutta non me la ricordo. Faccio solo un nome: calciopoli, anzi peggio. Perché ce la siamo creata noi".

Per la procura la mente è il direttore sportivo Fabio Paratici. Al telefono il suo braccio destro, Federico Cherubini, si confida: "Con Fabio non si poteva ragionare - si sente in un'intercettazione - Finché c'è stato Marotta gli metteva un freno. Quando è andato via ha avuto carta libera". E ancora Cherubini a Bertola: "Fabio si poteva svegliare la mattina e firmare 20 milioni senza che nessuno gli dicesse niente. Io gliel'ho detto più volte: qui stiamo esagerando. Cioè è una modalità lecita ma hai spinto troppo. E lui rispondeva: a noi non importa. O fai 4 o fai 10, nessuno ti può dire nulla".

 

 

 
 

 

 

 

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