CRONACA
Gratta e vinci e 'slot' anche per bambini: "Il marketing discutibile dei supermercati" 
L’allarme del Gruppo Azzardo: “Un pericolo per le fasce più sensibili, come i più piccoli o chi soffre già di un problema di dipendenza: offrire giochi di fortuna come strumenti di marketing potrebbe scatenare l’impulso a giocare d’azzardo oppure una ricaduta
TiPress/Carlo Reguzzi

BELLINZONA - Il gioco d’azzardo in tutte le sue forme, che si tratti di slot machine, casinò, scommesse o gratta e vinci, in Svizzera è fortemente regolamentato e controllato da una serie di leggi e normative. Ad esempio, la sua pratica può avvenire soltanto in determinati contesti ed è accessibile esclusivamente ai cittadini maggiorenni. Tuttavia, queste limitazioni sono applicate solo a quello che viene esplicitamente definito come gioco d’azzardo.

Esistono infatti molte “vie di mezzo”, varianti di giochi di fortuna distribuite come strumenti di marketing e promozione. Un esempio sono i gratta e vinci e le lotterie che si possono trovare facilmente nella grande distribuzione, i quali vengono dati a clienti mettendo in palio buoni spesa, sconti o prodotti in omaggio.

Ma quali sono le conseguenze sociali di queste promozioni? È giusto che queste varianti più innocue dei giochi d’azzardo possano finire in mano anche ai minorenni? Se lo è chiesto il Gruppo Azzardo Ticino - Prevenzione (GAT-P), e per cercare risposte ha interpellato la psicoterapeuta Anna Maria Sani, consulente e membro onorario dello stesso GAT-P.

“Sempre di più questi grandi magazzini offrono dei giochi che assomigliano ai gratta e vinci o alla ruota della fortuna, o addirittura anche alle slot machine”, afferma Sani, che con il suo contributo ha fornito importanti elementi per capire le particolarità e gli effetti che questi controversi mezzi di marketing possono avere sulla popolazione.

“Come prima considerazione posso affermare che vi è una banalizzazione della questione, se si è scelto di proporre il gioco d’azzardo, seppur senza vincite in denaro diretto, come mezzo di promozione per i clienti”, spiega l’esperta.

“Vi sono delle fasce di popolazione sensibili, come i bambini o chi soffre già di un problema di dipendenza da gioco d’azzardo; per quest’ultimi offrire un gratta e vinci potrebbe scatenare l’impulso a giocare d’azzardo e quindi è uno stimolo importante per una ricaduta. Per i bambini potrebbe passare il messaggio che giocare d’azzardo è come un gioco, innocuo e senza conseguenze”.

Ma non è così: le slot machines e i gratta e vinci sono i giochi d’azzardo che creano più facilmente una dipendenza con conseguenze negative su più aspetti della vita di una persona: sociali, famigliari, lavorativi, finanziari e di salute.


I gratta e vinci in cosa differiscono rispetto ad altri giochi d’azzardo?

“Non tutti i giochi d’azzardo hanno lo stesso potenziale di pericolosità. Ci sono una serie di caratteristiche che definiscono quali sono quelli che più facilmente possono portare allo sviluppo di un disturbo da gioco d’azzardo. La velocità di puntata è uno dei fattori più importanti, ovvero il tempo che intercorre tra puntate e risultato. Più in un gioco questo tempo è breve, più si considera pericoloso. Altri fattori che intensificano la pericolosità sono la promessa di una vincita molto alta, l’accessibilità, l’elevata frequenza di vincite piccole, e il ‘near missing’, ovvero l’illusione di essere arrivati vicini alla vincita, come quando sul gratta e vinci ti manca il 15 ed esce il numero 14. Chi crea questi giochi fa uso di una serie di strategie psicologiche che spesso riescono a ingannare la logica, portando a voler giocare sempre di più”.

Crede che ci si possa avvicinare al gioco d’azzardo da queste varianti?

“Per certi versi, è possibile paragonare questi interventi dei grandi magazzini ai veri e propri giochi d’azzardo. Sicuramente esiste una aspettativa di vincita; si utilizza la parola ‘fortuna’, e ciò implica una percezione diversa della casualità, acquisendo una connotazione positiva e favorevole invece della consapevolezza di un evento non prevedibile. Esistono vari studi che dimostrano come l’esposizione precoce al gioco d’azzardo espone i minori ad un rischio maggiore di diventare giocatori patologici una volta adulti. Basti pensare che, nell’ambito di studi sulla prevenzione del gioco d’azzardo, si è dimostrato che far giocare d’azzardo i giovani durante un programma di prevenzione nelle scuole (per dimostrare ad esempio l’aleatorietà, o per poi discutere in seguito i propri pensieri magici), ha per alcuni delle conseguenze non desiderate: potrebbe infondere il desiderio di iniziare a giocare veramente”.

Ha avuto qualche testimonianza di giocatori d’azzardo che hanno incontrato una dipendenza partendo da situazioni simili?

“Questa situazione nei supermercati mi ricorda alcune esperienze di giocatori patologici con cui ho avuto a che fare. Si è a conoscenza del fatto che chi è stato esposto precocemente al gioco d’azzardo è più a rischio di sviluppare nel tempo un problema. Quindi, quando a Natale si regalano dei gratta e vinci ai bambini oppure, ancor ben più grave, quando prima dell’applicazione della nuova Legge Ferale sui giochi in denaro (2017), era possibile vendere gratta e vinci ai minori nei nostri chioschi, mettiamo a rischio una parte della nostra popolazione. Con queste conoscenze, mi dà molto fastidio quando alla cassa di un supermercato mi viene proposto un gratta e vinci, oppure un biglietto per giocare ad una slot machines. Seppur senza una vincita in denaro diretto, l’aspettativa di guadagnare qualcosa è presente e con sé lo stimolo a tentare la fortuna con giochi d’azzardo reali”.

Come mai secondo lei la grande distribuzione sceglie di fare uso di questo tipo di promozioni?

“Lo scopo primario delle imprese è quello di fidelizzare il più possibile il cliente, una scelta senza dubbio controversa. Mi piacerebbe che questi grandi magazzini utilizzassero altri mezzi per fare marketing, dove non venga coinvolto l’azzardo. Adesso c’è una diffusione sempre maggiore di questi gratta e vinci e di altri giochi per fidelizzare il cliente. Bisognerebbe sensibilizzare il settore sui rischi del gioco d’azzardo. In questi grandi magazzini probabilmente manca questa consapevolezza, poiché ignorano le possibili conseguenze delle loro promozioni. Inoltre, bisognerebbe fare delle ricerche su questi tipi di intervento, poiché che io sappia non vi sono degli studi sugli effetti di questo tipo di marketing sui consumatori”.

Intervista a cura del Gruppo Azzardo Ticino

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