Il deputato PPD: "Ho fatto le condoglianze ad Attilio Bignasca, ma il Parlamento non è il luogo istituzionalmente adatto per commemorare chi non vi ha mai seduto e non è stato ministro"
BELLINZONA – Ieri, durante la commemorazione di Giuliano Bignasca, all’inizio della seduta parlamentare, il deputato del PPD Paolo Peduzzi è rimasto seduto. Un gesto simbolico, il suo, per esprimere un dissenso: “Ho fatto le condoglianze personalmente ad Attilio Bignasca, ma ritengo che il Gran Consiglio non sia il luogo istituzionalmente adatto per commemorare un presidente di partito che non è mai stato né ministro né deputato. Tutto qui. Non ci sono speculazioni da parte mia, quindi non voglio che mi siano attribuiti pensieri che non ho fatto sulla figura politica di Bignasca”.
Ci sono delle regole che vanno rispettate, aggiunge Peduzzi. “Secondo me, ieri, da parte del presidente del Gran Consisiglio, Michele Foletti, c’è stata una scorrettezza. A me sta benissimo che si commemori il presidente della Lega, e spero che la decisione di farlo sia stata discussa in Ufficio parlamentare. Ma non ho approfondito questo particolare. Non credo, però, che tutti i deputati debbano sentirsi in dovere di alzarsi e di restare un minuto in silenzio. Non so se sono stato l’unico a restare seduto, e ricordo che la sala non era ancora piena perché eravamo all’inizio. Ma io non sono così furbo o ipocrita da dire non entro in sala così nessuno nota il mio atteggiamento. No, io sono entrate e sono rimasto seduto”.
E Peduzzi ha ancora una cosa da dire a Foletti:
“Ieri ha fatto un’altra scorrettezza alla fine della seduta, mettendo in evidenza che il collega Lorenzo Jelmini è uscito dall’aula senza scusarsi. Foletti, che è presidente del Gran Consiglio è spessissimo al bar, e nessuno gli ha mai fatto pubblicamente notare questo. Ieri invece si è premesso di censurare Jelmini perché è uscito mezz’ora prima dall’aula”.
emmebi