Il movimento giovanile del Partito comunista prende posizione sull'ultima campagna UDC: "veicolano messaggi razzisti e xenofobi" scrive il coordinatore Aris Della Fontana
BELLINZONA - Sembra destinato a durare ancora a lungo lo scontro di opinioni attorno all'ennesimo cartellone UDC. Nello specifico quello riguardante la votazione sul'inasprimento delle laegge federale sull'asilo. Il dibattito è particolarmente acceso nei movimenti giovanili. Questa volta a prendere posizione ufficalmente con un comunicato stampa e un fotomontaggio intitolato "trova le differenze", che ripropone un manifesto nazista degli anni Trenta accanto a quello democentrista, è la Gioventù comunista.
"Per l'UDC e i suoi baldi giovani (GUDC) ogni occasione è buona per immettere nell'opinione pubblica quella sprezzante quanto stucchevole xenofobia che tanto li caratterizza e tanto è importante per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dalle reali problematiche che affliggono il nostro Paese. In occasione delle modifiche alla legge sull'asilo che saremo chiamati a votare il 9 giugno (che, per la cronaca, introducono controriforme estremamente gravi nel diritto d’asilo), i Giovani UDC si sono prodigati nella messa in circolazione di una vignetta agghiacciante e obbrobriosa" scrive a nome del movimento giovanile dei comunisti Aris Della Fontana.
"Nell'immagine in questione (del cartellone UDC, ndr) viene veicolato un messaggio essenzialmente xenofobo e razzista che riconduce direttamente al repertorio fotografico d'epoca coloniale e ai regimi autoritari razzisti (vedi immagine), non è in nessun modo accettabile all'interno di una realtà nazionale aperta, democratica e che riconosce la dichiarazione universale dei diritti umani" si legge nel comunicato.
Poi i giovani comunisti tracciano un'analisi storico-politica: "Quando Rudyard Kipling nel 1889 scrisse la poesia “Il Fardello dell'uomo bianco”, affidava un ruolo civilizzatore al colono bianco che, in questo modo, si puliva la coscienza concependosi come soggetto portatore di progresso: questa missione paternalista accettata con ardore a fine Ottocento - per ironia della sorte, ma soprattutto per una logica evoluzione storica - è oggi ribaltata dai GUDC, i quali, come il personaggio ritratto nell'immagine di propaganda nazista, si sentono vittime di un fardello ben diverso: quello dell'accoglienza di coloro i quali provengono da realtà extra-occidentali, ovvero quelle regioni in cui la spinta coloniale si era riversata, causando - unitamente al drenaggio di ricchezza verso l'Europa - quelle insormontabili dinamiche di sotto-sviluppo e cortocircuito economico che sono all'origine degli odierni flussi migratori".
"Dal canto nostro - si legge in conclusione - unitamente al fondamentale principio dell'accoglienza umanitaria, ribadiamo l'importanza di una conoscenza storica adeguata che prenda coscienza delle dinamiche del capitalismo nella sua fase imperialista, così da inserire gli odierni flussi migratori, frutto delle dinamiche di sfruttamento e di ingerenza dei paesi ricchi nei paesi subalterni, in un'esplicativa cornice di lungo periodo.