Gli editoriali di Regione e Corriere sul caso Caimi-CPIL. Caratti: "Se Caimi non ha informato i colleghi e se non intende ammettere l’inciampo" si volti pagina cambiando il capitano
BELLINZONA - Caimi, pipidini, Jelmini, burattini... Il direttore della Regione Matteo Caratti bombarda nel suo editoriale odierno il presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla Logistica Carlo Luigi Caimi - critica la sua difesa da parte del presidente del PPD Giovanni Jelmini - e ne chiede di fatto le dimissioni, se verrà accertato che Caimi non ha informato i colleghi dell'intenzione di segnalare Sergio Savoia al Ministero pubblico.
Dalle colonne del Corriere del Ticino, il condirettore Fabio Pontiggia, spara invece sulla Commissione (CPIL) decretandone l'inutilità: istituirla è stato un errore costoso.
Caratti: Finito il regime balneare si chiuda baracca e burattini
"La cocciutaggine del nostro (Caimi, nrd) si è manifestata nel voler rimanere alle testa di una Commissione parlamentare d’inchiesta del tutto paralizzata al suo interno e quindi, di fatto, inutile. Lo sottolineiamo: si tratta di una commissione istituita ad hoc per indagare su casi particolari di uso improprio dei soldi pubblici! Peccato mortale svilirla in questo modo. Già il presidente Caimi si era coperto di ridicolo, affermando dinnanzi al parlamento che la Cpi (dopo mesi e mesi di duro lavoro!) ‘non aveva trovato la classica pistola fumante’, mentre qualche tempo dopo i ticinesi hanno dovuto prendere atto che un funzionario della Logistica era finito in Procura. Così i più si erano opportunamente posti una domanda: ma allora su cosa hanno lavorato e perché continuano a lavorare questi della Cpi?
Ora ecco la nuova doccia fredda: il presidente Caimi ha segnalato un commissario della Cpi alla Procura per presunta violazione del segreto d’ufficio, senza informare della sua zelante iniziativa i colleghi della commissione. Non vi è chi non veda (tranne il Ca…imi ovviamente e il Jelm…ini accecato dall’appartenenza comune ai pipid…ini) che ora di fatto la Cpi, come detto, sia ingolfata. Ingolfata su un aspetto centrale, ossia la fiducia che dovrebbe regnare a maggior ragione fra commissari di una commissione d’inchiesta. L’attuale tasso è vicino allo zero. Il parlamento abbia dunque il coraggio, se Caimi non ha informato per tempo i colleghi e se non intende ammettere l’inciampo, di voltar pagina cambiando il capitano. E se addirittura si rafforza l’impressione che la montagna non sarà nemmeno in grado di partorire il classico topolino, finito il regime balneare, be’, che si abbia il coraggio di chiudere baracca e buratt…ini".
Pontiggia sul Corriere: Istituire quella Commissione è stato un errore costoso
"L'inchiesta parlamentare sulla Sezione della logistica del Dipartimento delle finanze e dell'economia sta scivolando nel ridicolo. La commissione che la conduce è sempre più lacerata da divergenze sul modo di lavorare. Un deputato se ne è già andato, altri minacciano un giorno sì e l'altro pure di fare altrettanto. Il presidente ha denunciato al Ministero pubblico, per presunta violazione del segreto d'ufficio, il commissario che se n'è andato. Non hanno tutti i torti coloro che, ironizzando, dicono che adesso ci vorrebbe una commissione parlamentare d'inchiesta per indagare su cosa stia realmente succedendo nella commissione parlamentare d'inchiesta. Un gran bel pasticcio, comunque vada a finire (...).
Istituire la CPI sui fatti della Logistica è stato un errore (costoso). Quanto sta accadendo lo dimostra ogni giorno di più".