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06.09.2013 - 08:260
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Il PS sfida il Governo: "Ministri, tagliatevi la pensione insieme ai sacrifici chiesti ai cittadini"

Intervista alla capogruppo socialista Pelin Kandemir Bordoli: "Chiederò che venga presentata una proposta di revisione e contenimento delle pensioni dei ministri con il preventivo: non possono tagliare i sussidi ai più deboli e non fare nessun sacrificio"

Pelin Kandemir Bordoli, ieri è trapelata la notizia della risposta del Consiglio di Stato alla mozione interpartitica, di cui lei è prima firmataria, che chiede una revisione e una dieta per le pensioni dei membri del Governo. I ministri hanno preso tempo: vi chiediamo di discuterne nei prossimi mesi perché il tema è delicato, hanno scritto all'Uffiio presidenziale del Gran Consiglio. Come reagisce? 
"Visto che le iniziative precedenti, addirittura di Martinelli nell'1989 e in seguito di Raoul Ghisletta, ci hanno messo dieci anni ad essere evase, non c'è da ben sperare. Sono alquanto perplessa. In un momento in cui il Consiglio di Stato sta chiedendo importanti sacrifici alla popolazione, penso ad esempio al taglio sui sussidi di casse malati che colpirà addirittura il ceto medio basso, o i tagli al personale dello Stato, non capisco proprio come i ministri non possano fare uno sforzo per rivedere, e anche in fretta, il sistema che regola le loro pensioni. Tutte le persone che lavorano partecipano alla loro previdenza versando un contributo. Non si chiede dunque uno sforzo eccezionale. Semplicemente dovrebbe fare quello che fanno tutti. Si tratterebbe dunque di un piccolo sacrifico per chi gode già di un salario e un rimborso spese importante. Un piccolo gesto, uno sforzo minimo, soprattutto nell'ottica di chi ogni giorno preannuncia e chiede sacrifici ben più importanti ai cittadini".

Cosa fará ora, concretamente?
"Alla prossima riunione dell'Ufficio presidenziale del Gran Consiglio chiederò che il Governo metta a disposizione il rapporto redatto da Guido Corti, che fa un raffronto con i sistemi previdenziali per i membri degli Esecutivi degli altri Cantoni. Così cominciamo a vedere se le informazioni che avevo raccolto a suo tempo per la mozione trovano corrispondenza. Da quel che risulta a me in pochissimi Cantoni i ministri non devono pagarsi la pensione. Come seconda cosa proporrò di chiedere al Governo di presentare un un messaggio di revisione e di contenimento del loro sistema pensionistico, che esca in parallelo con il preventivo 2014. Ripeto: non si possono chiedere sacrifici a tutti, tranne che a se stessi".

E se il Governo dovesse rifiutare? La posizione del PS si irrigidirebbe ulteriormente sul preventivo? 
"Sicuramente non sarebbe un buon segnale. D'altra parte è il Governo che continua a ribadire le difficoltà in cui versano le casse del Cantone. E se il Consiglio di Stato non è disposto a dare un segnale, è chiaro che per noi sarebbe un elemento di ulteriore difficoltà a discutere del preventivo. Tutte le carte devono essere messe sul tavolo della discussione".

Chiede ai ministri di dare l'esempio, insomma.
"Certo, i ministri devono dare l'esempio in una situazione del genere. Se facciamo tagli perfino sulle persone in difficoltà, la coerenza vuole che si facciano anche per i Consiglieri di Stato. Ricordo che già ora spendiamo circa 5 milioni e mezzo all'anno per le pensioni degli ex ministri".  

Anche per lei dunque, si tratta di pensioni d'oro?
"Si tratta di pensioni molto ma molto buone. Magari, quando è stato impostato, il sistema aveva una sua ragione d'essere. Ma oggi si tratta di un privilegio che va senza dubbio riconsiderato". 

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