Il cane di Silvio Berlusconi e Francesca Pascale è ormai un fenomeno mediatico di massa, il presidente della protezione animali di Lugano: "Fa presa sugli elettori"
MILANO/LUGANO - Ormai si può tranquillamente parlare di effetto Dudù. Il cagnolino di Silvio Berlusconi e della giovane fidanzata Francesca Pascale campeggia quasi quotidianamente sulle prime pagine dei giornali italiani. Dudù sul divano di casa, Dudù che gioca con la scorta del Cavaliere, Dudù a Milanello senza guinzaglio, notizia di ieri. Berlusconi si è fatto perfino fotografare mentre lanciava la pallina, a Dudù, in compagnia del presidente russo Vladimir Putin.
Solo ritratti d'amore? Non proprio, non solo. Francesca Pascale ha infatti lanciato su Facebook la pagina "Forza Dudù" che preannuncia, così ha detto il fidanzato, la nascita di un sito che punta ad avvicinare gli amici degli animali a Forza Italia e al suo rinnovato progetto politico. Insomma, Dudù, non è solo il cagnolino della coppia, ma un veicolo di marketing politico che sta riscontrando un enorme successo.
Dell'effetto Dudù abbiamo parlato con il presidente della protezione animali di Lugano, nonché Consigliere Nazionale dell'UDC, Pierre Rusconi: "I cani c'è chi li strumentalizza e chi li ama davvero: è questa la distinzione che fa la differenza", esordisce. "Certo - aggiunge - l'animale domestico è molto più affidabile delle persone...e sicuramente, da un punto di vista politico, ha una presa sugli elettori, soprattutto quelli che amano gli animali".
Senza voler far troppa sociologia politica, infatti, basta ricordare, ad esempio, come quasi tutti i presidenti degli Stati Uniti abbiano sempre come coinquilini della Casa Bianca un amico a quattro zampe. Ma tornando a Dudù, chiediamo a Rusconi, pensa che questo genere di operazioni siano dannose o meno per gli animali: "Guardi, se questa operazione di marketing aiuta ad aumentare la sensibilità e l'attenzione soprattutto per i trovatelli, non è un male. L'importante è che sia fatto con sincerità, nel senso di reale affetto e attenzione per il cane. Se è una strumentalizzazione fine a se stessa, non è sicuramente una buona cosa, soprattutto in questo periodo natalizio...".
Ecco, su questo punto, il presidente della protezione animali ci tiene a lanciare un messaggio: "Trasformare i cani un regalo di Natale non va per niente bene perché trasforma l'animale in un giocattolo. Noi, infatti, in questo periodo blocchiamo le adozioni proprio perché non vogliamo che si faccia confusione. Magari i genitori regalano ai loro figli un cucciolo per le feste natalizie e poi a fine gennaio si sono già stufati. Chi prende un cane deve invece sapere che si assume un impegno per parecchi anni e dunque è bene che ci rifletta bene".