POLITICA E POTERE
Gianni Ochsner scrive a tutti i deputati: “La frase provocatoria è stata decontestualizzata”
In una lettera indirizzata a tutti i Gran Consiglieri, ai Consiglieri di Stato e ai Muncipali di Lugano l'imprenditore nell’occhio del ciclone prova a fare chiarezza

LUGANO – Dopo la tempesta, le spiegazioni. Gianni Ochsner, finito al centro della cronaca cantonale degli ultimi giorni per le dichiarazioni rilasciate al Quotidiano, nelle quali dichiarava l’intenzione di licenziare i collaboratori residenti per assumere dei frontalieri (leggi articolo correlato), dopo la retromarcia di ieri ha scritto oggi una lettera ai rappresentanti politici per cercare di mettere fine al caso una volta per tutte. 

Viste anche le polemiche che ha suscitato il caso negli ultimi giorni, pubblichiamo di seguito per esteso la missiva odierna: 

“Onorevoli Consiglieri di Stato,

Onorevoli Municipali;

Egregi signori,

mi permetto esporvi le mie osservazioni in merito al servizio del Quotidiano del 14 gennaio scorso.

Sono stato chiamato dagli operatori del Quotidiano per un' intervista sulle ripercussioni per la nostra azienda a seguito dei tagli sui servizi da parte della Città di Lugano.

Nel corso dell'intervista ho precisato che la nostra azienda -che vive al 99% di servizi – è costretta a contenere i costi, anche in considerazione della critica situazione finanziaria che costringe il Cantone e i Comuni a risparmiare cominciando, comprensibilmente, proprio dai servizi.

Non essendoci inoltre riconosciuto alcun aiuto in materia di lavoro ridotto, quantomeno per avere un po' di tempo per riorganizzarci, nell'intervista mi sono lasciato sfuggire in modo provocatorio la frase infelice "visto che nessuno ci può aiutare licenzieremo i residenti per far posto ai frontalieri".

Nell'intervista, l'affermazione infelice non solo non è stata contestualizzata dal giornalista della RSI ma è stata enfatizzata, provocando le reazioni che conosciamo e che mi costringono ora a spiegarmi.

Le aziende occupano attualmente 70 impiegati di cui 15 domiciliati a Lugano, 31 domiciliati nel Bellinzonese/Luganese/Mendrisiotto e 24 frontalieri; il 65% dei nostri dipendenti sono pertanto residenti.

Siamo stati un po' sorpresi dalla tempistica dei tagli annunciati dalla Città di Lugano, che non sapevamo potessero essere così imminenti, e verso metà novembre abbiamo ricevuto le disdette per il1 gennaio 2014.

Recentemente abbiamo dovuto inoltrare alcuni licenziamenti cautelativi e non definitivi - preannunciandoli all'OCST con cui stiamo analizzando la problematica – e stiamo lavorando con tutte le nostre forze per mantenere i posti di lavoro. E in buona parte ci stiamo riuscendo e non è da escludere che potremmo forse mantenere tutti i posti di lavoro.

Le aziende sono firmatarie di un CCL e quindi non esiste alcuna disparità salariale tra residenti e frontalieri, nessuna speculazione e nessun tipo di risparmio nel caso in cui dovessimo rinunciare a lavoratori residenti.

Infine, collaboriamo da anni con il Dicastero Servizi Urbani di Lugano con cui esiste un'ottima collaborazione, a completa soddisfazione di entrambe le parti.

Purtroppo, tutte le regolamentazioni federali sui trasporti e i continui investimenti di nuovi macchinari con i requisiti richiesti dalle ordinanze in materia, ci creano dispendi notevoli in un momento peraltro già piuttosto difficile.

Questo è quanto mi premeva comunicarvi.

Vi ringrazio per la vostra attenzione e, dispiaciuto per l'infelice affermazione, formulo con la massima stima cordiali saluti.

Lamone, 16 gennaio 2014”

red

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