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Politica e Potere
27.01.2014 - 16:420
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Uno strumento di trasparenza"."No, è lo Stato di polizia". Il moltiplicatore va nella Costituzione: deciderà il popolo

Dibattito scoppiettante in Gran Consiglio sul freno ai disavanzi. Passa la via costituzionale che porterà alle urne con posizioni molto frammentate: sarà bagarre

BELLINZONA - Il Gran Consiglio approva ma ad avere l'ultima parola sarà il popolo. E se ne vedranno delle belle visti i distinguo che ci sono anche nella maggioranza che ha permesso alla legge sul freno ai disavanzi di arrivare in porto.

Innanzitutto, in due parole, ecco di cosa stiamo parlando: il Parlamento ha deciso di iscrivere nella Costituzione delle regole di disciplina finanziaria che prevedono che il deficit cantonale non superi il 4% (e in caso di crisi il 5%). Se la soglia dovesse essere superata il Consiglio di Stato e il Gran Consiglio avranno l'obbligo di rientrare o tagliando la spesa oppure aumentando il moltiplicatore cantonale, introdotto dalla riforma. Ma per utilizzare quest'ultimo strumento serviranno i voti dei due terzi dei deputati. Scegliendo questa strada il Parlamento ha fatto cadere la proposta dell'UDC che prevedeva di intervenire unicamente sulla spesa: niente moltiplicatore, insomma.

Il dibattito parlamentare è stato scoppiettanti e, come detto, anche fra chi ha approvato la riforma da un punto di vista legislativo, come la Lega, ha detto "no" alla via costituzionale. C'è chi si oppone, come i socialisti, al principio dei due terzi per aumentare il moltiplicatore. Chi come Verdi, MPS, e Sergio Morisoli, è contrario alla proposta in sé. Così come l'UDC. Insomma, ad essere a favore del pacchetto completo come approvato, sembrano esserci solo PLR e PPD. Con che convinzione lo si vedrà quando si andrà davanti al popolo.

Gianora: "Uno strumento che porta trasparenza"

Veniamo al dibattito. Walter Gianora, a nome dei liberali radicali, ha lodato il freno ai disavanzi come "un modello che risponde alle esigenze di trasparenza dei conti, di gestione finanziaria seria e che punta a un obbiettivo lodevole come il pareggio di bilancio. L'introduzione del moltiplicatore non limiterà l'azione fiscale del Ticino. L'esperienza positiva in altri Cantoni e a livello comunale, lo dimostra. La situazione dei Paesi a noi confinanti ci mettono in guardia su quanto sia indispensabile avere finanze saneper garantire servizi ai cittadini". 

Foletti: "Malumori al nostro interno per il moltiplicatore"

Il capogruppo della Lega Michele Foletti ha posto l'accento su come questa riforma faccia parte di un accordo quadro con PLR e PPD, che comprende anche l'approvazione del preventivo e della road map per la revisione dei compiti dello Stato: "Ogni gruppo - ha spiegato - ha dovuto fare concessioni. Ci troviamo oggi a dare il nostro appoggio su temi che non ci esaltano. Soprattutto questo, che ha generato diversi malumori all'interno del nostro movimento a causa dell'introduzione del moltiplicatore cantonale. Alcuni di noi lo vedono come uno strumento per aumentare le imposte. La proposta di vincolare a una maggioranza dei due terzi l'uso di questo strumento, dovrebbe dare garanzie. Ma la Lega non ritiene che queste regole vadano inserite nella Costituzione".

Kandemir-Bordoli: "No ai due terzi per modificare il moltiplicatore"

"Per avere conti equilibrati ci vuole equilibrio delle scelte", ha premesso la capogruppo del PS Pelin Kandemir Bordoli. "Le difficoltà finanziari di oggi - ha aggiunto - sono frutto della defiscalizzazione del passato. La maggioranza del Parlamento ha voluto introdurre la soglia di sbarramento per il moltiplicatore: in sostanza hanno voluto camuffare il freno alla spesa. Perché basta una maggioranza semplice per un taglio alle prestazione dei più deboli e non per aumentare il moltiplicatore?" 

Maggi: "Si va verso il Governo tecnico"

"Le finanze sane sono una nostra priorità ma non ci convince lo strumento. Si va nella direzione di un governo tecnico. Questo strumento serve solo a mettere delle belle formule per giustificare i tagli davanti ai cittadini. Produrrà misure raffazzonate che andranno a colpire i più deboli". Così il capogruppo dei Verdi Francesco Maggi.

Pronzini: "Combatteremo la riforma davanti al popolo"

Contro la riforma anche l'MPS di Matteo Pronzini: "I partiti borghesi tengono a drammatizzare la situazione finanziaria. Il debito pro capite è uguale a quello di 30 anni fa. Queste proposte fanno parte dell'ortodossia neoliberale. La riforma voluta dal Governo e dalla maggioranza del Gran Consiglio è simile al fiscal compact, che sta facendo disastri in Europa. E noi la combatteremo in votazione popolare".

Morisoli: "Un giorno storico e drammatico"

Durissimo Sergio Morisoli: "Non è una questione di finanze, di equilibrio, di case piene e vuote. È una questione di libertà. Vi faccio un esempio per spiegare cosa stiamo per approvare in questo giorno storico e drammatico. Novanta persone, noi del Gran Consiglio, vanno al ristorante, dove cinque grandi chef, i Consiglieri di Stato, preparano un menù. Alla fine arriva il conto e i novanta si accorgono che non hanno soldi sufficienti per pagare. Oggi la soluzione che viene proposta è quello di incaricare la polizia di andare a casa dei cittadini a reperire i fondi per pagare il conto. Questo viene fatto per evitare che i novanta, per pagare quanto dovuto, facciano le pulizie o lavino i piatti. Perché è in gioco la libertà? Perché si passada uno stato autorevole a uno stato autoritario. Passiamo da un fisco equo a una decima feudale. Leggi di disciplina come queste hanno fatto disastri dagli Stati Uniti agli urali. Non servono rigidità in questo momento, neppure sulla spesa".

Sadis: "Non aumenteranno le imposte"

Fin qui l'opinione dei partiti. Appassionata la difesa della riforma da parte della ministra Laura Sadis: "Questa proposta non permetterà solo di avere finanze sane ma anche maggiore trasparenza verso i cittadini. E questo disincentivando comportamenti incorrenti, applicando un principio basilare: non spendere più di quanto ci si può permettere.  Il modello rende esplicito il legame tra entrate e uscite. Quanto al moltiplicatore, per poterlo accettare con maggiore serenità, vale la pena ricordare che oltre ad essere in vigore in tutti i cantoni della Svizzera, tranne Ticino e Vallese, ed è presente in tutti i comuni. Rientra sia nella cultura svizzera che ticinese. Gli studi dimostrano che questo strumento non porta all'aumento delle imposte". 

Chiesa: "Leghisti come spiegherete al popolo che volete aumentare le imposte?"

Infine, parola ai relatori. Marco Chiesa, sostenendo la proposta di frenoalla spesa ha cannoneggiato contro il freno ai disavanzi: "La maggioranza del Gran Consiglio vuole introdurre il moltiplicatore cantonale per aumentare le imposte. Non si possono sottacere le piroette della Lega che dice sì al moltiplicatore ma non lo vuole nella Costituzione perché è un po' penoso giustificare al popolo di essere d'accordo con l'aumento delle imposte. Mi auguro che i deputati legisti di sera b e serie c abbiano il coraggio di tenere la rotta che i Colonnelli hanno abbandonato. L'UDC non ha paura di andare fino in fondo e per questo proponiamo il freno alla spesa che imporrebbe veramente il risanamento delle finanze". 

Bacchetta-Cattori: "Tagliare solo la spesa è un'utopia"

Fabio Bacchetta Cattori, infine, a nome della maggioranza ha spiegato: "Il freno alla spesa interviene solo sulle uscite, il freno ai disavanzi interviene anche sui ricavi. Ed è per questo che si fa preferire. Se noi guardiamo la storia del Canton Ticino, vediamo che il nostro budget è passato da due a tre miliardi. Come si sviluppa l'economia si sviluppano anche gli enti pubblici, che devono far fronte a nuovi bisogni e nuove spese. Basta pensare agli oneri riversati dalla Confederazione sui Cantoni, sui quali non si può far nulla. È utopico pensare che si possa tagliare solo la spesa". 

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