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21.02.2014 - 18:030
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Padroncini, ecco il rapporto Dadò: "Abolizione delle notifiche online e sportello a Cevio"

Vi anticipiamo gli stralci salienti della bozza di rapporto del capogruppo PPD che, contro il parere del Consiglio di Stato, accoglie due mozioni che chiedono il passaggio alla notifica cartacea

BELLINZONA - Nella prossima seduta in calendario il 10 marzo, il Gran Consiglio si esprimerà su uno dei temi più caldi della legislatura. Parliamo dei padroncini e, in particolare, dell'abolizione delle notifiche online. Diciamo subito che, a larga maggioranza, il Parlamento è orientato ad accogliere la proposta. Lo farà dando luce verde a due mozioni: la prima presentata da Saverio Lurati, la seconda da Sergio Savoia e Marco Chiesa.

Con questa decisione il Gran Consiglio si appresta a sconfessare la linea del Consiglio di Stato che si è più volte opposto a questa misura. Non da ultimo mostrando pollice verso anche a questi due ultimi atti parlamentari. Naturalmente, come è noto, non c'è unanimità di vedute nel collegio governativo. L'ex ministro Michele Barra aveva costruito una battaglia politica intorno all'abolizione della notifica su internet, e proprio questa settimana il suo successore Claudio Zali è tornato alla carica ribadendo la bontà di questa scelta.

Ma torniamo al punto. Alle mozioni che approderanno in Parlamento il mese prossimo. I deputati saranno chiamati ad abolire le notifiche online attraverso il rapporto redatto da Fiorenzo Dadò. Il capogruppo del PPD è deciso a chiudere la partita già nella seduta della prossima settimana in Commissione della Gestione. Vale a dire a far apporre ai suoi colleghi che sono d'accordo le firme sul suo rapporto. 

Un rapporto, o per meglio dire l'ultima bozza del documento, che siamo in grado di anticiparvi nei suoi contenuti salienti. Cominciamo dalle conclusioni: "Il Consiglio di Stato si faccia promotore presso la SECO di abolire la possibilità di notifica online (anche per i distaccati) introducendo l'obbligo di notifica cartacea presso uno sportello nel comune di Cevio". Sì, avete capito bene, proprio Cevio: è questa la proposta provocatoria di Dadò che, per sottolineare che non si tratta di una boutade, chiede al Governo di prendere contatto con il Municipio del comune, in via subordinata con altri comuni periferici, per valutare gli spazi disponibili per la creazione degli sportelli atti a ricevere i lavoratori distaccati e i padroncini che desiderano accedere al nostro mercato di lavoro per un periodo inferiore ai 90 giorni".

"Ben consapevoli che tale situazione provocherà un po' di traffico in valle, come d'altronde è già successo con lo spostamento dell'ufficio del registro di commercio a Biasca, siamo certi che anche le altre forze politiche cantonali – incluso chi è sulla carta e per ideologia più sensibile all'ambiente – comprenderanno la necessità e i motivi di questi spostamenti", chiosa il capogruppo PPD. Naturalmente va precisato che, se sul passaggio alla notifica cartacea c'è una larghissima convergenza da parte dei partiti, l'apertura dello sportello a Cevio potrebbe invece non trovare uguale consenso. 

Dadò chiede infine, citiamo sempre dal suo rapporto, "di impostare la notifica cartacea in modo tale da giustificare questa procedura allo sportello sia come atto informativo di segnalazione, ma anche quale primo filtro di sensibilizzazione sul rispetto delle regole del mercato del lavoro".

Ma perché abolire le notifiche online? Il capogruppo PPD nel suo rapporto indica tre motivi: "1. ricevere e visionare la notifica allo sportello permette ai funzionari innanzitutto di poter verificare di persona che la segnalazione di presenza giunga nei termini di tempo opportuni e che i richiedenti notificati corrispondano a quelli che effettivamente eseguiranno prestazioni di servizio sul territorio cantonale; 2. i funzionari addetti potranno svolgere un lavoro di verifica e di controllo sgravando in parte gli ispettori dalla verifica dei vari documenti; in questo modo gli ispettori potranno dunque dedicarsi ad un lavoro di controllo sul territorio più efficiente; 3. i funzionari potranno inoltre svolgere un importante ruolo di sensibilizzazione informando i notificandi sulle condizioni di lavoro e sulle regole del gioco nonché sulle conseguenze in caso di abuso".

Infine, nel rapporto Dadò viene respinta una delle motivazioni con cui il Governo aveva motivato la sua contrarietà all'abolizione delle notifiche online: ovvero la necessità di assumere personale sufficiente per smaltire il carico di lavoro provocato dal passaggio al cartaceo. A dire il vero, nelle scorse settimane, in molti avevano mal compreso questo argomento del Consiglio di Stato, poiché uno degli scopi del passaggio al cartaceo è proprio quello di rallentare il più possibile l'avvento dei padroncini tramite la burocrazia. Ma Dadò, nel suo rapporto, aggiunge una nuova motivazione: "Con la messa in atto dell'iniziativa "Contro l'immigrazione di massa" vi sarà automaticamente una
riduzione del numero di prestatori di servizio che giungono dall'estero". Dunque non è necessario assumere nessuno.

AELLE

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