LUGANO – “Michel Gagnon è una persona simpatica e schietta, che ha molte idee. Nei suoi confronti nutro stima e fiducia. Ma anche lui deve rispettare le regole, come tutto l’apparato del LAC”. Il sindaco di Lugano, Marco Borradori, replica così, intervistato da liberatv, alla lettera del direttore del LAC, che abbiamo pubblicato ieri sera. Una lettera, indirizzata alla responsabile del Dicastero cultura, Giovanna Masoni, in cui Gagnon si diceva esasperato e deluso per i clima politico e le polemiche che circondano il LAC. In queste condizioni non si può lavorare, concludeva.
Il suo sfogo è nato dopo che il Municipio ha deciso di annullare il mandato attribuito da Gagnon a una ex dipendente della Città. Gagnon ha una delega da parte del Municipio, considerato che mancano pochi mesi all’inaugurazione del Polo culturale, ma quella delega prevede una procedura che lui non ha rispettato.
“Se partiamo dall’episodio concreto – aggiunge Borradori - le regole formali devono valere anche per il direttore del LAC. Ieri abbiamo discusso della sua lettera in Municipio e abbiamo deciso di invitare tutti insieme Gagnon a un incontro informale: se ci sono problemi e incomprensioni bisogna parlarne in modo aperto. Un colloquio schietto sarebbe stato meglio di una lettera. Appena possibile lo incontreremo”.
Gagnon deve comunque capire, conclude il sindaco, che il LAC è un progetto sotto stretta osservazione da parte della politica e dell’opinione pubblica, essendo appunto un progetto pubblico e di grande rilievo. “Abbiamo scelto lui perché lo riteniamo una persona forte e in grado di reggere le pressioni. Sta anche alla direzione, quando sorgono problemi, creare le condizioni per riportare la tranquillità”.
Nel frattempo ieri il Municipio ha preso atto di due valutazioni giuridiche relative al caso della discussa event manager Claudia Burgarella e ha dovuto seguire le indicazioni del presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli (leggi l’articolo correlato). Burgarella è così stata reintegrata provvisoriamente nel suo ruolo in attesa della sentenza di merito del Governo sul suo ricorso.
emmebi