I commissari: "Un atteggiamento che ci ha lasciati stupefatti per la leggerezza con cui ne parla. Non è solo una questione di integrazione, ma vanno valutati anche gli aspetti morali”
LOSONE - Il Consiglio comunale di Losone ha negato mercoledì sera la concessione dell’attinenza alla madre di Marko Tomic, uno dei giovani condannati per l’omicidio di Damiano Tamagni, ucciso nel febbraio del 2008 a Locarno.
Il voto si è svolto a scrutinio segreto e alla fine la richiesta è stata bocciata con 17 voti contrari, 7 favorevoli e 6 astensioni. A sollevare la questione, al termine di una seduta tranquilla, sono stati alcuni membri della Commissione della legislazione, che avevano firmato il rapporto con riserva.
“Si tratta di un caso delicato, che ha fatto sorgere parecchi dubbi in seno alla nostra commissione”, ha detto il consigliere del PLR Raffaele Demaldi riferendosi al delitto.
“È inutile negare – citiamo dalla cronaca del Corriere del Ticino - che i genitori hanno comunque sempre una certa responsabilità nell’educazione dei figli. Se a questo aggiungiamo alcune perplessità legate alle vicende personali e alla situazione lavorativa della richiedente e pure del marito e teniamo anche conto della sensibilità della popolazione, non possiamo che sciogliere la nostra riserva annunciando un voto di astensione, motivato anche dalla mancanza di motivazioni vere e convincenti per l’acquisizione del nostro passaporto”.
Identica la posizione del del gruppo UDC, Lega e Indipendenti espressa da Roberta Soldati, che ha pure chiesto il voto segreto: nessun appunto si può sollevare sulla buona padronanza della lingua da parte della richiedente, che dimostra pure di aver fatto propria la realtà di Losone.
“Ma a lasciare perplessi – ha detto Soldati - sono una certa arroganza e il mondo in cui riferisce dei fatti legati al reato commesso dal figlio. Un atteggiamento che ci ha lasciati stupefatti per la leggerezza con cui ne parla. Insomma, non si tratta solo di una questione di integrazione, ma vanno valutati anche gli aspetti morali e sono proprio questi a renderci perplessi”.