In vista della prossima inaugurazione della pista ciclabile Melide-Bissone, il deputato PLR, assieme ad altri quattro colleghi di altri partiti, chiede al Governo di intervenire e garantire la sicurezza per ciclisti e pedoni
BELLINZONA – Forca di San Martino a 50 chilometri orari? La proposta arriva dal deputato Fabio Schnellmann che nell’interrogazione, presentata assieme ai granconsiglieri Sara Beretta Piccoli (PPD), Giancarlo Seitz (Lega), Bruno Storni (PS) e Marco Chiesa (UDC), ricorda la prossima inaugurazione della pista ciclabile Melide-Bissone e chiede quindi la riduzione della velocità massima sulla tratta della forca e la posa di una demarcazione per corsie ciclabili.
L’opera a lungo attesa, si ricorda nel testo, costituirà un ulteriore piccolo passo verso una rete di mobilità lenta più articolata in un Sottoceneri poco “ciclo-compatibile”. Per accedervi direttamente da Lugano però, “bisogna affrontare uno dei tratti di strada cantonale più pericolosi del Cantone”: molto frequentata, anche da grossi articolati, e senza marciapiedi, l’attuale limite di velocità è infatti di 80 chilometri orari. Fatto che, evidenziano gli interroganti, la rende per molti automobilisti una alternativa all’autostrada, dove vige un limite di velocità non molto distante.
Inoltre, Melide e Morcote (e in futuro sicuramente anche Bissone) fanno parte della rete Bike Sharing di Lugano-Paradiso (40'000 movimentazioni annue); “una delle opzioni più interessanti, sarebbe quella di unire queste località a vocazione turistica su una strada più sicura e meno frequentata”.
Con al citata situazione della cantonale invece, “per i ciclisti la percorrenza della “strada della Forca” viene fortemente resa difficoltosa e pericolosa (diversi gli incidenti anche gravi negli scorsi anni)”.
Per permettere quindi ai ciclisti, e anche ai pedoni, “di percorrere con una ragionevole percezione di sicurezza la citata strada cantonale”, Schnellmann e cofirmatari, che citano anche l’interesse ottenuto da più parti per la proposta, chiedono quindi al Governo di valutare la diminuzione ai 50 del limite di velocità.
Inoltre, “dato che con i finanziamenti già previsti non si riesce ancora a creare in Ticino una rete ciclabile sufficientemente attrattiva e sicura, si chiede al Consiglio di Stato, se non intende proseguire, con un ulteriore adeguato credito, sulla via dell’incentivazione di una viabilità e di una mobilità lenta diversa rispetto a quella attuale”.