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Politica e Potere
26.09.2015 - 10:450
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Casellario per i padroncini, saette tra PLR e PPD: OL attacca, Fonio affonda: “Sarà che vogliono continuare a guadagnare sulla pelle dei lavoratori?”

Un articolo anonimo del giornale PLR si scaglia contro la proposta del gruppo azzurro, considerata ai limiti dell’assurdo e frutto solo della tipica “bulimia politica” da campagna elettorale. Ma i PPD contrattaccano

LUGANO – Volano, a distanza, colpi e contro-colpi tra PLR e PPD. Oggetto della disputa: la richiesta, su proposta del deputato Giorgio Fonio a nome del gruppo, di estendere la presentazione del casellario giudiziale anche ai padroncini.

Già durante la sua presentazione in Parlamento, l’idea aveva diviso il Gran Consiglio. E così, dopo un’animata discussione fra favorevoli (Lega, Verdi, UDC e, appunto, PPD) e contrari, che invitavano a volerne approfondire le implicazioni, all’indirizzo di Berna sono partite due risoluzioni per chiedere le conseguenti modifiche degli accordi sulla libera circolazione: una per la richiesta della fedina penale solo per chi richiede un permesso di dimora e per i frontalieri e l’altra con l’aggiunta della ‘proposta Fonio’.

La bagarre è però uscita dall’aula ed è continuata fra stampa e social. “Sul giornale del PLR vengo anonimamente attaccato per aver proposto il casellario giudiziale per i padroncini”, lamenta Fonio dal proprio profilo Facebook.

Sull’ultimo numero di Opinione Liberale, un articolo, di “Araba Fenice”, imputa la proposta al periodo elettorale, “foriero di grandi cambiamenti”. “Nonostante l’autunno, che in naturale prelude al letargo, alcuni politici trovano un rinnovato vigore che li porta a far proposte a ripetizione e a cercare un superattivismo al limite della bulimia politica”. L’articolo passa quindi a commentare la “grossa car…tuccia” sparata dal “sindacalista d’assalto” Giorgio Fonio al momento di votare l’iniziativa da mandare all’attenzione del parlamento federale. Una proposta definita ai limiti dell’assurdo: “Il Ticino dovrebbe trattate tra i 30 e i 40 mila casellari ogni anno. Chissà quanti nuovi funzionari dovremmo assumere per questo compito. A questo punto – commenta sarcasticamente l’articolo – fatto 30 si potrebbe anche far 31 e chiedere il prezioso documento anche a chi è solo in transito nel nostro paese. Un’occasione mancata, peccato!”

Per l’articolista si è servito ancora una volta “il classico minestrone alla ticinese”, che verrà ignorato dall’Assemblea federale minando la proposta originale (“assolutamente condivisibile”) della presentazione del documento quando si richiede o rinnova un permesso per stranieri.

“Fa sorridere pensare che non più di qualche giorno fa – conclude –, dalle colonne del Caffé, proprio gli esponenti PPD accusavano Gobbi di voler rendere il Ticino una Stato di polizia. È proprio il caso di dire che ogni tanto il bue dà del cornuto all’asino…”

Attorno all’articolo, lanciato su Facebook dal deputato Maurizio Augustoni, si sono condensati i commenti e la polemica fra PPD e PLR è proseguita. “Apparentemente per il PLRT gli interessi dei fabbri e dei giardinieri di Cerro al Lambro vengono prima dei nostri. Strano. Ma forse no”, ha scritto Augustoni.

E gli ha fatto eco Giorgio Fonio: “Sarà un caso che tutti i deputati PLR membri delle associazioni padronali (impresari costruttori compresi!!!) hanno votato contro questa proposta? Sarà che forse contrariamente a quello che dicono vogliono continuare ad approfittare dei padroncini per subappaltare il lavoro in modo da guadagnare sulla pelle dei lavoratori? A voi l'ardua sentenza”.

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