Pensione dei ministri, Ghisletta tuona contro il Governo: "È una proposta inaccettabile. Una presa in giro. Mi sento offeso"

BELLINZONA - Pensione dei Consiglieri di Stato: la polemica continua. Oggi a salire sulle barricate contro la riforma presentata negli scorsi giorni dal Governo è Raoul Ghisletta. "È una proposta inaccettabile. Una presa in giro", tuona il deputato socialista dalle colonne del Caffé. Ghisletta si dice "offeso" per la proposta dei ministri che prevede, accanto al pagamento della quota pensionistica in ragione del 9%, un aumento del salario dei Consiglieri di Stato. Di fatto, dunque, il nuovo modello non inciderà sulla busta paga dei membri dell'Esecutivo. "Il parlamento - dichiara Ghisletta - aveva chiesto che pagassero la quota pensionistica del 9%, cosa che comunque non coprirà mai la loro pensione. Con questa proposta si alzano lo stipendio lordo e annullano quella decisione. Inaccettabile". E sulla riforma pesa non poco anche il fattore tempo. La proposta è infatti stata presentata contestualmente con la manovra di risanamento finanziario che chiede sacrifici a destra e a sinistra. Un'obiezione che, tuttavia, il ministro delle finanze Christian Vitta rispedisce al mittente: "Non è questione di momento buono o no, è questione di trasparenza. Si tratta di una proposta avanzata dal governo nel suo insieme, discussa e elaborata con esponenti della commissione Gestione e con un perito esterno, su cui deciderà, come è giusto che sia, il parlamento. Si è previsto il pagamento dei contributo e si mantenuto lo stesso stipendio netto per i consiglieri di Stato. Ciò in analogia a quanto fatto in passato quando si introdusse l’obbligo contributivo per i magistrati. Anche allora si decise una rivalutazione proporzionale garantendo lo stesso salario netto".