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18.05.2016 - 13:280
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

L'OCST dice "no" alla tassa di collegamento: "Obbiettivi condivisibili ma è discriminatoria: troppi costi per i lavoratori"

Il sindacato si schiera in vista della votazione più calda del 5 giugno: " Il timore principale del sindacato è che i costi della tassa siano riversati sui lavoratori che dovranno pagare di più i posteggi loro riservati"

LUGANO - L'OCST si schiera contro la tassa di collegamento in votazione il prossimo 5 giugno. E almeno per questa volta imprenditori e sindacalisti, almeno quelli della sigla cristiano sociale, vanno a braccetto contro il balzello voluto da Governo e Parlamento. Il sindacato, tramite una nota stampa, sottolinea come la tassa "persegue obiettivi condivisi: sostenere il finanziamento dei mezzi pubblici e incentivare una mobilità sostenibile. In concreto, è necessario lavorare per favorire l’uso dei trasporti pubblici e la condivisione dell’automobile con colleghi o persone che si muovono nella medesima direzione. Queste scelte permetterebbero di diminuire il traffico che giornalmente paralizza in particolare il Sottoceneri". "La proposta della tassa di collegamento - prosegue la nota - risulta tuttavia per diversi aspetti discriminatoria. Il timore principale del sindacato è che i costi della tassa siano riversati sui lavoratori che dovranno pagare di più i posteggi loro riservati. L’OCST ritiene che la questione a sapere come addebitare i contributi causali per i disagi generati dal traffico sia una questione che merita un approfondimento, anche tra le parti sociali. L’OCST non si sottrae, anzi è pronta a discutere come meglio gestire questi inconvenienti sociali e ambientali e quali progetti mettere in campo per dare una risposta concreta alle esigenze di dipendenti, aziende e società civile". Le aziende e i centri commerciali (i principali generatori di flussi di traffico) - termina il comunicato - devono essere coscienti che portano una responsabilità sociale e ambientale importante. Per questo il sindacato vuole collaborare con i datori di lavoro per diffondere comportamenti virtuosi compatibili con gli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale. L’OCST infine esprime disappunto per l’imposizione di risparmi sui mezzi pubblici e sugli ecoincentivi che limiterebbero in maniera importante le risorse in favore degli strumenti concretamente a disposizione per ridurre traffico e inquinamento, qualora la tassa non fosse accettata in votazione popolare".
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