POLITICA E POTERE
Un siluro contro l'ACSI: "Associazione dei consumatori o sindacato della sinistra? Nell’ultimo decennio si è trasformata in organizzazione politica di propaganda per il Partito socialista". Un'interrogazione interpartitica pone imbarazzanti domande al Gov
L’interrogazione è stata presentata oggi dal deputato del PLR Fabio Käppeli e firmata anche da deputati della Destra e della Lega
Foto: TiPress/Gabriele Putzu
BELLINZONA – L’interrogazione presentata dal deputato del PLR Fabio Käppeli è un vero e proprio siluro contro l’ACSI, l’Associazione delle consumatrici della Svizzera italiana, presieduta da Antoine Casabianca. L’atto parlamentare interpartitico, firmato anche Marcello Censi, Lara Filippini, Gianmaria Frapolli, Paolo Pamini, Amanda Rückert, Fabio Schnellmann, pone una serie di domande al Governo e chiede se l’ACSI sia un’associazione che difende i consumatori ticinesi o un “sindacato di sinistra”.

“Nell’ultimo decennio – si legge nell’interrogazione - l’ACSI si è vieppiù trasformata da associazione a sostegno dei consumatori e delle consumatrici a organizzazione politica di propaganda per il Partito socialista. La vediamo attiva a ogni votazione popolare praticamente sempre a sostegno delle tesi della sinistra.

La questione non deve sorprendere se si considera che il Comitato dell’associazione è composto a larghissima maggioranza da esponenti della sinistra.

Dovrebbe invece sorprendere – e inquietare – che quest’evoluzione sia avvenuta con un aumento continuo del finanziamento pubblico. Il contribuente cantonale e quello federale (e fino a poco tempo fa pure quello della città di Lugano) è infatti costretto a pagare l’esistenza di quest’associazione, che non brilla di certo per l’equilibrio delle proprie posizioni, convinta com’è che la sinistra – la cui forza elettorale è ben nota – abbia il monopolio degli interessi dei consumatori.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a continui ed eccessivi utilizzi del Fondo Swisslos, il quale sembrerebbe essere utilizzato non solo per finaziare l’ACSI ma anche e soprattutto quale vero e proprio “rubinetto” per attuare risparmi fittizzi. Val la pena ricordare che questo fondo presenta una situazione nella quale da diversi anni le uscite superano – e di molto – le entrate. Le riserve di questo fondo vengono quindi intaccate al ritmo di 1.5/2 milioni all’anno: a fine 2015 questo fondo conteneva 14.4 mio a fronte dei 20 mio raggiunti nell’anno 2010.

A livello federale, nell’ultima sessione il Consiglio Nazionale ha accolto una mozione di Petra Gössi che invita il Consiglio federale a precisare le basi legali per la concessione degli aiuti finanziari alle organizzazioni dei consumatori, in modo tale che questi siano concessi solo alle associazioni che forniscono ai consumatori esclusivamente informazioni oggettive e corrette e che eseguono test comparativi dei prodotti. La mozione – che ora passa quindi al Consiglio degli Stati – intende proprio evitare che organizzazioni dei consumatori attive in questi ambiti assumano al contempo un ruolo politico, cercando di influenzare l'opinione pubblica o, addirittura, alleandosi con partiti e altre organizzazioni”.

Seguono le domande al Governo:

1. Corrisponde al vero che l’ACSI è sostenuta dal Cantone da oltre 30 anni? Quali altre associazioni o enti attivi sul piano politico (checché ne dicano gli statuti) beneficiano di contributi?

2. Se sì, a quanto ammonta il sussidio pubblico versato (tabella annua e relativo totale)?

3. In base a quale lettera dell’art. 2 cpv. 2 del Regolamento del Fondo Swisslos viene finanziata l’ACSI? Le attività di questa associazione sono ritenute “liberamente accessibili” nonostante la richiesta di una quota sociale da versare e una rivista destinata ai soli soci?”.

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