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14.02.2017 - 15:180
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Sgravi fiscali per tutte le aziende? Non sono d'accordo!". Dribbling secco di Marco Chiesa nel dibattito post voto sulla Riforma III: "Non ci sto a sgravare imprenditori speculatori. Ora calma e gesso"

Il Consigliere Nazionale UDC contesta la linea del Governo e del direttore di AITI Stefano Modenini: "Le aziende da favorire fiscalmente sono quelle che si impegnano ad assumere i residenti e si preoccupano di minimizzare il loro impatto ecologico. Favoriamo dunque solo quelle!"

BELLINZONA - Sgravi fiscali: calma e gesso. Un'affermazione che certo siamo abituati a sentire da una parte del Ticino, ma che fa un certo effetto se a pronunciarla è Marco Chiesa, il politico più in vista dell'UDC ticinese. 
 
Il Consigliere Nazionale si è espresso in questi termini, tramite il suo profilo Facebook, intervenendo nel dibattito post votazione sulla Riforma III delle imprese: approvata di misura in Ticino e asfaltata a livello nazionale. 
 
Sappiamo che subito dopo il voto, il Consiglio di Stato ha manifestato l'intenzione di proseguire sul suo progetto di sgravi per le aziende. Questo sulla base del risicato sì ticinese alla Riforma bocciata a livello nazionale. Una tesi sposata anche dal direttore di AITI Stefano Modenini che oggi, dalle colonne del Giornale del Popolo, ha dichiarato: "Il sì è una vittoria da utilizzare per proporre in Ticino sgravi fiscali intelligenti ed equilibrati. Non dovranno essere eccessivi e dovranno essere accompagnati da misure sociali, che favoriscano, ad esempio, la conciliabilità lavoro-famiglia. Il nostro Cantone, ora come ora, non è in grado di attirare aziende sul nostro territorio che possano sostituirsi a livello di indotto a quelle a statuto speciale". 
 
E proprio dall'intervista a Modenini parte la riflessione di Marco Chiesa: "Io - scrive - non ci sto a sgravare imprenditori speculatori! Il direttore dell'AITI parla di sgravi fiscali intelligenti e equilibrati. Attenzione! Calma e gesso".
 
"Io penso - aggiunge Chiesa - che se di sgravi dobbiamo parlare, e ne dobbiamo parlare, le aziende da favorire fiscalmente sono quelle che si impegnano ad assumere i residenti e si preoccupano di minimizzare il loro impatto ecologico e quello dei loro dipendenti. Favoriamo dunque solo quelle! Altre approfittano unicamente delle nostre buone condizioni quadro, della libera circolazione delle persone e lasciano poco o nulla sul territorio. Anzi, al netto, gli effetti negativi della loro presenza sono superiori a quelli positivi". 
 
Per meglio comprendere una posizione certo sorprendente, abbiamo raggiunto Marco Chiesa, il quale ribadisce subito il concetto: "Non sono d'accordo per più sgravi per tutti".  
 
Poi, precisa meglio le ragioni della sua posizione: "La Commissione parlamentare che si sta occupando di Prima i Nostri, ha appena attribuito un mandato a Samuele Vorpe della SUPSI, proprio per presentare delle misure che consentano di poter effettuare degli sgravi fiscali mirati alle aziende che rispettano determinati criteri sociali (assunzione di residenti) ed ecologici. Il Governo attenda dunque i risultati di questo studio prima di presentare qualsiasi progetto di sgravi". 
 
Per Chiesa "il calma e gesso" è un principio di saggezza che il Consiglio di Stato dovrebbe seguire anche da un punto di vista strategico: "È vero che i ticinesi hanno approvato la Riforma III ma è stata una vittoria di strettissima misura. Se si vuole avere una possibilità di far accettare dei nuovi sgravi, Governo e Parlamento dovranno introdurre delle distinzioni, tra aziende che meritano nuovi sconti fiscali e aziende che non lo meritano".  
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