Il giovane deputato PLR va controcorrente: "Presto non riusciremo più a permetterci certa propaganda"
BELLINZONA - “Troppa demagogia sul bimbo malatoâ€. Va decisamente controcorrente Fabio Käppeli in un articolo pubblicato stamane sulla Regione. Il deputato PLR in Gran Consiglio - prendendo spunto dalla nota vicenda del 12enne afflitto da un tumore, a cui la sua cassa malati ha prima negato e poi accettato il pagamento della cura - si scaglia contro “l’ondata di indignazione da parte di chi non perde l’occasione, strumentalizzando il dolore di una famiglia in vista di elezioni che si avvicinano, per riesumare i triti e ritriti plaidoyer contro le assicurazioni malattia e il sistema sanitario nel suo complessoâ€.Â
In particolare Käppeli ce l’ha con Fabrizio Sirica, vicepresidente del PS, che si è scagliato contro i lobbisti a palazzo e i profitti che spingerebbero le casse malati ad abbandonare i pazienti al loro destino. “Nel suo intento di spiegare “i veri interessi delle casse malatiâ€- scrive il giovane deputato PLR sul quotidiano bellinzonese - Fabrizio Sirica denuncia il sistema sostenendo che gli assicuratori malattia siano spinti dai profitti e abbiano l’incentivo a non pagare prestazioni che spetterebbero agli assicurati. Difficile capire questo argomento, dal momento che per quanto riguarda l’assicurazione di base il sistema fonda i suoi principi sul divieto di distribuire utili. Eventuali eccedenze infatti rimangono nel sistema e restano a beneficio del collettivo di assicurati per l’anno successivo. Chi mette in dubbio questo assetto ignora il fatto che le assicurazioni malattia siano l’attore più controllato del nostro sistema sanitario e al centro delle maggiori attenzioni da parte del legislatoreâ€.Â
“Poi - aggiunge Käppeli - vi è la storia dei lobbisti delle casse malati, quelli che inciterebbero il Parlamento svizzero a spingere, nel loro interesse, i premi al rialzo. Alla sinistra piace denunciare il fatto che gli interessi degli assicuratori siano presenti in Parlamento, mentre sottace che siano ancor più rappresentati (!) quelli dei medici e delle industrie farmaceutiche. Contrariamente a quanto esposto sopra, né medici né industrie farmaceutiche hanno però il divieto di generare utili e così il 95% dei nostri premi finisce dritto dritto nelle loro tasche/casse. Chi ha l’occasione di seguire da vicino la politica sanitaria, soprattutto in quel di Berna, si accorgerà che i primi (e spesso i soli!) ad avere un interesse a contenere i costi del sistema sanitario (e dunque dei premi) sono proprio le assicurazioni malattia.â€Â
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“Se vogliamo evitare che prima o poi si giunga davvero ad una sanità a due velocità , - conclude il deputato - allora dobbiamo smetterla di argomentare in modo pretestuoso aizzando le folle contro problemi che non sono tali. Il vero grattacapo è che – malgrado si riconosca che fino al 30% dei trattamenti siano inutili se non dannosi – le prestazioni e il consumo in ambito sanitario crescono. È su questo fatto che dobbiamo porre l’attenzione. Tutto il resto è propaganda che presto o tardi non riusciremo più a permetterciâ€.