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11.09.2018 - 15:450
Aggiornamento: 12.09.2018 - 18:48

"Ecco cosa proponevano per il futuro del Cardiocentro i paladini del servizio pubblico Sanvido e Pellanda"

Durissima replica ai vertici dell'EOC dal gruppo di sostegno all'ospedale del cuore, che svela un documento firmato da Sanvido. E sull'invio dell'email ai dipendenti dell'Ente: "Beltraminelli d'accordo?"

LUGANO - Se l’attacco dell’EOC è stato duro, la replica non è da meno. Ieri - con un’e-mail inviata a tutti i dipendenti - il presidente dell’Ente Paolo Sanvido e il direttore Giorgio Pellanda avevano cannoneggiato contro l’ospedale del cuore e l’iniziativa popolare lanciata in questi giorni (leggi articolo correlato). Oggi il gruppo di sostegno che, sta raccogliendo le firme, è andato al contrattacco.

Il documento firmato Sanvido

Nella nota stampa inviata da Grazie Cardiocentro alle redazioni viene rivelato un particolare “piccante” sul presidente dell’EOC. Un documento dove Sanvido esprimeva sul Cardiocentro tesi opposte a quelle attuali. “l presidente dell’EOC (membro del Consiglio di Fondazione del Cardiocentro per 10 lunghi anni) - scrive il Gruppo di sostegno - si esibisce oggi in pompose e strumentali difese della volontà del fondatore e della sanità pubblica che, a suo dire, non lascerebbero alternative a un assorbimento dell’ospedale del cuore nell’EOC. Eppure, solo fino a poco tempo fa, tali granitiche convinzioni vertevano nella direzione  diametralmente opposta. In uno dei numerosi documenti, a firma Paolo Sanvido, del corposo dossier sulle trattative tra Ente e Cardiocentro, l’attuale presidente, proponeva per iscritto di sottoporre all’EOC la seguente proposta: “Occorre costituire una Nuova Fondazione Cardiocentro Ticino nella quale conferirà il patrimonio dell’attuale Fondazione Cardiocentro Ticino e alla quale l’EOC conferirà un mandato di prestazione per continuare l’attività così come è stata gestita negli ultimi 25 anni con la stessa autonomia decisionale”. Una posizione “cristallina”….” 

“Il Consiglio della nuova Fondazione, sempre secondo l’attuale presidente dell’Ente - afferma ancora Grazie Cardiocentro - avrebbe dovuto essere di 5 membri, di cui due rappresentanti dell’EOC. Sanvido era talmente convinto della bontà di tale soluzione che elencava una serie di motivi per i quali sarebbe stata estremamente conveniente anche per l’Ente accettarla. Tra le motivazioni addotte, il vantaggio per l’EOC di non dover iniettare denaro pubblico nel Cardiocentro e di non avere un appesantimento del bilancio, oltre alla maggiore rapidità nell’acquisto dei macchinari da utilizzare in comune. Insomma, una proposta dalla quale non emergeva uno straccio di preoccupazione rispetto alla volontà del fondatore o alla gestione pienamente autonoma del Cardiocentro”.  

“Il presidente dell’EOC, leggendo la nostra iniziativa, potrebbe forse accusarci di plagio, anche se la nostra proposta è decisamente più moderata della sua. Alla luce di quanto appena esposto crediamo che ogni ulteriore commento sarebbe superfluo”, la chiosa con cui Grazie Cardiocentro chiude questa parte del comunicato. 

E Giorgio Pellanda...
 
Ma ce ne è ancora per il direttore Giorgio Pellanda il quale, citiamo sempre dalla nota, "nel recente passato - probabilmente memore degli anni d’oro trascorsi come CEO nella sanità privata - era addirittura arrivato a ipotizzare la costituzione di una SA per il futuro del Cardiocentro". 

“Questi - attacca il gruppo di sostegno a favore dell’ospedale del cuore - sono i paladini del servizio pubblico che oggi gonfiano il petto e si riempiono la bocca, strumentalizzando i dipendenti dell’Ente”.

"Da parte dell'EOC un attacco senza precedenti"

Dopodiché, Grazie Cardiocentro, sei dice “incredulo e sconcertato di fronte all’attacco sferrato nei nostri confronti da parte dei vertici dell’Ente ospedaliero cantonale. Il presidente e il direttore generale dell’EOC hanno infatti utilizzato una mossa senza precedenti per screditare l’intera comunità che si sta battendo a sostegno dell’ospedale del cuore. Se non sorprendono l’arroganza, il livore e il ricorso sistematico alla denigrazione - ormai marchio di fabbrica del duo Sanvido-Pellanda - ci lascia increduli, come cittadini, l’utilizzo degli indirizzi e-mail di migliaia di dipendenti per diffondere offese e menzogne contro il Cardiocentro. Ci chiediamo se sia lecito, anche solo dal profilo etico, che un’istituzione pubblica faccia capo a un tale strumento per fare propaganda e diffamare un istituto di punta della sanità ticinese, oltre al migliaio di cittadini che hanno già sottoscritto l’iniziativa, in un solo giorno di raccolta”. 

“Trascinare i collaboratori dell’EOC, ai quali rinnoviamo stima, fiducia e apprezzamento, nella battaglia politica - afferma ancora il gruppo di sostegno - è un atto gravissimo e dal retrogusto intimidatorio. Il messaggio neppure tanto velato è infatti: non firmate l’iniziativa. Diversi dipendenti del Cardiocentro hanno inoltre già espresso preoccupazione per gli effetti che tale mossa spregiudicata potrebbe produrre nei rapporti quotidiani di collaborazione con i colleghi dell’Ente. Un modus operandi, quello dei vertici dell’EOC, antitetico rispetto a quello messo in atto dall’ospedale del cuore e di cui siamo orgogliosi”. 

"Beltraminelli era d'accordo con l'invio dell'e-mail ai dipendenti dell'EOC?"

“È auspicabile - scrive ancora Grazie Cardiocentro - che le Istituzioni facciano chiarezza su questo episodio che certifica, ancora una volta, la mancanza di responsabilità e la poca correttezza da parte dei vertici dell’EOC. A questo proposito sarebbe utile sapere se l’iniziativa del presidente e del direttore generale, sia stata condivisa dall’intero Consiglio d’Amministrazione e in particolare dal direttore del DSS - che dovrebbe essere garante di tutte le parti in causa - al quale chiediamo di volersi distanziare da questa imprudente iniziativa, impegnandosi affinché tali pratiche non si ripetano mai più”. 

"A questi metodi rispondiamo con un sorriso"

“Il Gruppo Grazie Cardiocentro, infine - termina la nota - ritiene che un’istituzione pubblica come l’EOC debba mostrare maggiore rispetto anche per i processi della democrazia diretta difesi dal nostro ordinamento, come quello della raccolta delle firme. Quanto avvenuto in queste ore si pone invece al di fuori delle tradizioni civiche del nostro Paese. Da parte nostra invitiamo la popolazione e i dipendenti dell’EOC a non farsi intimidire e a rispondere a questi metodi con un sorriso”.

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