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10.09.2018 - 17:070
Aggiornamento: 11.09.2018 - 09:30

Sanvido e Pellanda, bordate contro il Cardiocentro: "Difendono interessi privati"

Durissima reazione dei vertici dell'EOC all'iniziativa popolare lanciata dagli amici dell'ospedale del cuore

BELLINZONA - Una mail di fuoco. Una mail firmata dal presidente dell’EOC Paolo Sanvido e dal direttore Giorgio Pellanda. Una mail interna, inviata oggi a tutti i collaboratori, in cui i vertici dell’Ente cannoneggiano contro il Cardiocentro, dopo il lancio dell’iniziativa popolare. 

Il sito della Regione è entrato in possesso dello scritto e ne ha pubblicato ampi stralci. “L'iniziativa - scrivono Sanvido e Pellanda — mira de facto a privatizzare definitivamente il Cardiocentro, impedendo all’Ente ospedaliero cantonale di portare avanti la visione lungimirante del Dr. Eduard Zwick, onorando il mutuo impegno sottoscritto nel 1995. Il dottor Zwick, infatti, fondò il Cardiocentro Ticino con una donazione di 30 milioni di franchi: egli diede così vita a una Fondazione il cui scopo era di creare in Ticino una clinica di cardiochirurgia e di cardiologia. L’Atto di fondazione e gli Statuti sono cristallini: trascorsi 25 anni, il Cardiocentro deve diventare pubblico confluendo nell’Eoc. Non è una disposizione negoziabile o modificabile. È la volontà ferma e saggia del fondatore"

"Noi siamo un’istituzione pubblica - argomentano ancora Sanvido e Pellanda - e su questo tema abbiamo sempre tenuto la medesima, chiara, posizione, sostenuta e confermata recentemente anche dal Governo ticinese. Essa chiede semplicemente il rispetto legale delle volontà del fondatore e l’osservanza dei patti sottoscritti. Ora qualcuno pensa di rovesciare questi principi per servire interessi privati. Abbiamo lavorato molto per evitare questa spiacevole situazione, ma ci siamo scontrati contro la pervicacia e l’ostinazione del Consiglio di fondazione Cct”.

Quindi, i vertici dell’Ente ospedaliero illustrano il loro punto di vista sulle trattative con il Cardiocentro: ”Abbiamo proposto di creare un Istituto del cuore all’interno dell’Eoc (come Iosi e Neurocentro per intenderci), cosicché il Cardiocentro possa mantenere un’autonomia clinica e amministrativa oltre al proprio nome e all’ubicazione. Un’offerta ponderata, che garantirà cure di alta qualità a tutti anche in futuro. Ma la controparte, preoccupata di salvaguardare interessi che con la sanità non hanno nulla a che vedere, ha respinto la nostra proposta".  

“Noi - concludono Sanvido e Pellanda - guardiamo al futuro e vogliamo che un Cardiocentro rafforzato all’interno dell’Eoc continui a garantire una sanità di alta qualità a tutta la Svizzera italiana. Ma lo facciamo anche perché vogliamo rispettare gli accordi, lo spirito e la lettera dell’Atto di fondazione e non vogliamo un Cardiocentro al servizio di interessi privati. L’Eoc ha sempre favorito lo sviluppo del Cct Da anni le due strutture collaborano efficacemente a livello clinico, nella condivisione di servizi e installazioni mediche. Questa collaborazione ha portato enormi benefici ai pazienti e va ulteriormente rafforzata per affrontare con successo le difficili sfide che attendono tutta la sanità".

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