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20.09.2018 - 14:200

Bixio Caprara: "Limitazioni delle cariche? Smettiamola di pretendere che sia lo Stato a regolare ogni ambito della nostra vita". E su "La scuola che verrà"...

Intervista al presidente del PLR cantonale: "La votazione di domenica rischia di trasformarsi in pericoloso pro o contro il direttore del DECS Manuele Bertoli..."

BELLINZONA – Mancano soltanto pochi giorni e poi, dopo mesi di infuocate discussioni, la parola sulla sperimentazione “La scuola che verrà” passerà ai cittadini ticinesi. Nonostante l’importanza del tema, però, la popolazione sembra poco propensa ad andare a votare. Finora, infatti, solo il 14.1 per cento della popolazione ha espresso la propria preferenza con il voto per corrispondenza.

Secondo il presidente del PLR cantonale Bixio Caprara “la situazione rischia di trasformarsi in un pericoloso voto pro o contro il direttore del DECS Manuele Bertoli, quando in realtà c’è in ballo il futuro delle nuove generazioni”.

“Come partito – continua – abbiamo deciso di sostenere la sperimentazione dopo aver condiviso con parecchi direttori di istituto e docenti alcuni importanti correttivi rispetto al modello iniziale del DECS. Grazie a questo lavoro è stato possibile ottenere l’indispensabile maggioranza parlamentare”.

E ancora: “In questa decisione ha prevalso il fatto che si ritiene importante sperimentare dei possibili miglioramenti soprattutto per quanto concerne la Scuola Media. In particolare abbiamo voluto sottolineare l’opportunità di offrire un’offerta formativa orientata anche verso il percorso professionale che oggi come oggi deve essere considerato paritario rispetto a quello accademico”.

“Ma non ritengo – afferma Caprara – sia compito di un partito o della politica elaborare nel dettaglio un modello di funzionamento della scuola. È invece importante e decisivo indicare i principi e gli orientamenti da seguire, consapevoli che la buona scuola la fanno i docenti e non i modelli”.

Secondo il presidente del PLR cantonale “dovrà poi essere la sperimentazione, e l’analisi che abbiamo voluto esterna, far capire nel dettaglio che cosa è fattibile e cosa no e quale soluzione organizzativa permette di raggiungere i risultati migliori”.

Bixio Caprara ha accolto con soddisfazione la decisione del Gran Consiglio di respingere le iniziative che miravano a limitare la durata delle cariche politiche, imponendo un limite massimo di otto anni in Consiglio di Stato e fissando a quattro legislature la durata delle altre cariche istituzionali, piccole realtà comprese.

“Come PLR abbiamo già nei nostri statuti una limitazione delle cariche cantonali. Attualmente, per esempio, abbiamo quattro deputati che arrivano alla scadenza dei quattro mandati e non c’è nessuna richiesta di deroga. Questo limite, quindi, viene rispettato, ma smettiamola di pretendere che sia lo Stato a regolarci ogni ambito della nostra vita”.

“I partiti – prosegue Bixio Caprara – sono la base del nostro sistema democratico e si differenziano anche per queste cose. Devono semmai essere i cittadini a decidere se si sentono rappresentati o meno da quei partiti che non garantiscono un certo ricambio generazionale”.

 “Ma le iniziative – conclude – andavano respinte anche e soprattutto perché il Cantone, rispettivamente il Gran Consiglio, non può trattare i Comuni come dei propri tutelati mettendo il naso in aspetti di loro competenza. Il comune è, nella nostra Costituzione federale, il primo livello istituzionale. Lasciamo che siano loro a decidere per sé stessi in piena libertà e autonomia...”.

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