POLITICA E POTERE
Dallo sport alla politica, 'JJ' Aeschlimann in pista per il PLR: "Abituato a combattere. E in caso di elezione..."
Intervista allo Chief Operating Officer e bandiera dell'HCL: "Sport e politica vanno a braccetto. Sentivo bisogno di qualcosa di nuovo, ed eccomi qui"
© LH / Ti-Press / Pablo Gianinazzi

LUGANO – Scorrendo la lista dei candidati PLR per il consiglio comunale di Lugano è impossibile non notarli. Parliamo di Ruby Belge e Jacques Jean-Jacques Aeschlimann. Sì, proprio loro che, chi con dei guantoni alle mani e chi con una mazza da hockey, hanno scritto pagine indelebili dello sport svizzero. Terminata l’attività da atleti, Belge ed ‘JJ’ Aeschlimann – come viene chiamato – hanno deciso di tuffarsi nel mondo della politica con tutti i timori e le incognite del caso.

Il quattro volte campione del mondo dei pesi Welter Ruby Belge ha già avuto modo di mettersi alla prova in occasione delle scorse elezioni Cantonali da candidato – sempre con il PLR – per il Gran Consiglio. Per l’attuale Chief Operating Officer e bandiera del Lugano Hockey, invece, si tratta della primissima esperienza nel mondo politico. Con lui abbiamo scambiato due parole tra paragoni PLR-Lugano Hockey e il ruolo della politica nello sport e viceversa.

‘JJ’, dallo sport alla politica. Perché questa scelta?

“Da atleta professionista non mi sono mai veramente interessato agli aspetti politici in generale perché tutta la mia attenzione era rivolta all’attività agonistica sul campo. Con il passare del tempo, complice sicuramente una maggiore maturità ed il reinserimento in quel che chiamo la “vita vera” con tutte le sue sfaccettature, mi sono interessato sempre di più a quanto accade attorno a me. Ed eccomi qui…”.

Spazziamo via i dubbi: concorda con chi dice che lo sport, e i suoi personaggi, debbano restare fuori dalla politica?

“Al contrario penso che lo sportivo sia come personaggio pubblico sia come esempio da seguire per i giovani abbia un ruolo fondamentale nella società e debba di conseguenza prendersi le sue responsabilità”.

Altro dubbio da spazzare: la politica è sport o lo sport è politica?

“La politica è sport nel senso che i partiti devono combattere per assicurarsi il consenso dell’elettorato con argomenti e con correttezza, mentre vi posso assicurare che nello sport a livello dirigenziale la politica è all’ordine del giorno: pensate solo alle decisioni strategiche prese durante le assemblee e varie riunioni della Lega Nazionale o della Swiss Ice Hockey Federation come per esempio il numero di stranieri nel campionato, il calendario, i regolamenti sulla sicurezza, sulle infrastrutture e molto di più”.

Quando la commissione cerca PLR ha bussato alla sua porta ha avuto qualche dubbio nell’accettare la proposta?

“Diciamo che cercavo una nuova sfida nella mia vita e che quindi la richiesta di mettermi a disposizione è caduta a fagiolo. E vero che mi sono preso del tempo sin dal primo contatto e ho parlato tanto con amici ed esponenti del partito per capire cosa aspettarmi, quali sono le idee e come vogliamo muoverci in futuro. Le diverse discussioni ed i valori liberali nei quali mi identifico mi hanno poi definitivamente spinto ad accettare di mettermi in gioco”.

Il PLR a Lugano sembra in difficoltà. Lei cosa si aspetta da queste Comunali?

“In effetti la percezione verso l’esterno è quella, ma personalmente in queste settimane ho percepito un gruppo di persone motivate, unite e pronte a lottare per difendere quello che storicamente il partito rappresenta a Lugano”.

In lista insieme a lei c’è anche Ruby Belge. Quali possono essere i vantaggi di avere due candidati così popolari in lista?

“Non si tratta di individui, ma di un gruppo di candidati forti, sia per il Municipio sia per il Consiglio comunale. Un gruppo composto da profili, caratteristiche, età e competenze diverse che deve formare una squadra unita e compatta per raggiungere gli obiettivi. Il vantaggio dello sportivo è proprio quello di essere sin da piccolo confrontato a questa realtà della forza di un gruppo e può contribuire a far passare determinati messaggi”.

In caso di elezione, quali sono i temi che le stanno più a cuore?

"L’essere umano ed i suoi bisogni mi stanno molto a cuore e visto che da giocatore professionista sono sempre stato vicino ai cittadini, vorrei continuare su questa strada, ascoltandoli, consigliandoli e rappresentandoli. In merito a questioni più concrete mi stanno evidentemente a cuore la promozione di attività sportive, la promozione della salute e soprattutto la promozione di nuove strutture adeguate per le attività sportive e per gli eventi come per esempio il Polo Sportivo ed Eventi. Inoltre sosterrò l’aeroporto, perché sono convinto che potrà in futuro contribuire in modo importante alla progressione della Città e del Cantone. Lugano è diventata grande e nello stesso tempo più complessa: abitando in Valcolla, non possiamo nemmeno dimenticare le persone nei quartieri più distanti dal centro".

Sportivamente parlando, il ‘suo’ Lugano è in ripresa. È un cambio marcia che il PLR può emulare?

“Potremmo dire che entrambi hanno avuto delle difficoltà negli ultimi mesi e sotto questo aspetto sono reduci da un cammino simile. L’HCL è in ripresa, è vero, ma non possiamo abbassare la guardia davanti alla forte concorrenza, mentre ho trovato nel PLR un gruppo di persone entusiaste e pronte a combattere per cambiare marcia e riconquistare le persone che si sono allontanate dal partito e dalla politica. Oltre a #facciamolo, l’hashtag #nonmollaremai utilizzato dall’HCL per rilanciarsi mi sembra molto adatto anche al PLR”.

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