POLITICA E POTERE
Gobbi dice la sua. "Sulle espulsioni degli stranieri non siamo cattivi, ma severi in modo giusto"
In settimana il caso di un 35enne bosniaco, espulso dal Ticino e 'salvato' dal Tribunale Federale, ha risollevato l'argomento. "Mettiamo il campanile al centro del villaggio: "nel 2019 gli espulsi sono stati lo 0,51% rispetto ai permessi attivi"

BELLINZONA – Norman Gobbi non ci sta: gli stranieri espulsi, a suo dire, non sono tanti. Anzi, una percentuale minima, circa lo 0,5% sul totale dei permessi in essere. E il Tribunale Federale, pur sconfessando una decisione ticinese, in realtà non esclude, nell’ultimo caso di cui si è parlato tanto in settimana, un allontanamento futuro. 

L’ultima vicenda in ordine di tempo è quella di un 35enne bosniaco, a cui il Ticino aveva annunciato l’allontanamento. Il ricorso è stato vinto. “Al momento della decisione presa in prima istanza dai servizi del DI (nel 2016) questo cittadino aveva accumulato un debito verso lo Stato molto elevato. E la sua condotta in passato non era stata irreprensibile. Elementi che possono determinare una revoca del permesso di rimanere in Svizzera. Il Tribunale federale ha deciso di non togliere questo permesso, perché la persona in questione dopo il 2016 (quindi dopo la decisione del DI) si era messa d’impegno per trovare un nuovo posto di lavoro. Una fattispecie che può cambiare il giudizio, come effettivamente è avvenuto. Ma attenzione: pur accogliendo il ricorso il Tribunale federale ha esplicitamente scritto nella sentenza che (e cito) “ se in futuro egli non si impegnasse seriamente a far fronte alla propria situazione debitoria, ricadesse di nuovo a carico dell’aiuto sociale, o dovesse addirittura delinquere, la situazione potrà essere giudicata diversamente”, ossia propendere ancora per un’espulsione, malgrado questa persona abbia una figlia di cittadinanza svizzera”, sottolinea Gobbi al Mattino.

E snocciola qualche numero: “Spesso si sostiene che il numero di revoche di permessi è elevato e contro le decisioni dell’ufficio vi è una miriade di ricorsi, la maggior parte dei quali accolti dall’istanza superiore. Mettiamo il campanile al centro del villaggio: nel 2019 i permessi attivi in Ticino erano 178’268 e le pratiche incamerate sempre nel 2019 erano 95’953. Le decisioni negative con termine di partenza emesso sono state 905 (di queste 93 per motivi finanziari). Ciò corrisponde allo 0.51% (0.05% per motivi finanziari) rispetto ai permessi attivi. Tanti? A me pare proprio di no!”.

Gobbi non ritiene affatto il Ticino “cattivo”, bensì “severo in modo giusto”.

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