POLITICA E POTERE
Dadò compie 50 anni. "Grazie anche ai nemici, mi hanno permesso di migliorare l'arte della pazienza e del perdono"
Il presidente del PPD traccia un bilancio sui social: "Sono profondamente riconoscente a chi mi ama e anche a chi mi ha amato ma sento il dovere di chiedere scusa a chi ho profondamente deluso e ferito"

di Fiorenzo Dadò*

Grazie per questi 50 anni passati con voi!

50 anni sono passati in fretta. Forse troppo in fretta e qualcosa in questa vita straordinaria mi è sfuggito. Se mi volto indietro, posso osservare che molto del tempo che mi è stato concesso è oramai passato  Non so quanti giorni mi restano ancora per stare con voi. Nessuno lo sa. Mettiamoci il cuore in pace .

Ma c'è un attimo dell'anno in cui dovremmo mettere da parte tutto, perché abbiamo l'opportunità di misurare la qualità delle nostre esperienze e delle emozioni che abbiamo vissuto. Questa è la qualità e il risultato del nostro Tempo. Il resto non è determinante. Un attimo nel quale ricordare le persone che abbiamo incontrato e ripercorrere ad uno ad uno i volti amici che ci hanno accompagnato sin qui. È un esercizio importante. Per sapere con chi abbiamo camminato, per ricordare chi non c’è più e dare la mano a chi avremo al nostro fianco nel tempo che ci rimane.

Non voglio male a chi si è approfittato e mi ha ferito nei momenti di debolezza, adagio adagio li dimenticherò. Ma non finirò mai di essere grato a coloro che, nel silenzio o con un gesto, ci sono stati e mi hanno dato la mano nei momenti di difficoltà. Voi siete quelle stelle luminose che non si spengono mai, che auguro a tutti di veder brillare nell'universo della propria esistenza .

Il giorno del 50 esimo compleanno è un giorno particolare, che dovremmo dedicare a noi e tutto quanto ci ha permesso di arrivare sin qui. È importante farlo, per riappacificarsi con le lacrime versate perché la vita non sempre ci ha sorriso. Questo giorno speciale pensavo di passarlo in montagna, nel silenzio e nella solitudine, ospite della natura che sta riposando. Avrei desiderato stare in silenzioso raccoglimento tra le montagne dove hanno vissuto i miei antenati. Perché a loro devo molto e rappresentano un lume prezioso, che rischiara la mia via
Ma non ho potuto, il mio ginocchio malconcio me l’ha impedito, perciò ho ripiegato gioiosamente per le montagne engadinesi, lassù dove passeggiavano per trovare ispirazione i grandi pensatori dell’800.

50 anni in breve

Non posso certo dire di essere stato perfetto. Ho avuto i miei alti e bassi. Ho fatto degli errori, ma credo di aver fatto anche qualcosa di giusto e di bello. Ho tentato di essere buono, di non ferire le persone, nonostante il mio carattere che quando viene punto si ribella. Per le volte che non ci sono riuscito, mi scuso.

Ho provato attimi di gioia straordinaria ma ho pure sofferto molto

Sulle cime delle montagne che ho scalato ho toccato il cielo con il cuore , ma ho anche sentito sul viso il soffio della morte. Devo molto alla fortuna che mi è stata amica e mi ha accompagnato sin qui su questo insidioso cammino. 

Alcune belle opportunità le ho sapute cogliere, ma ho pure sprecato stupidamente delle occasioni importanti.

Sono stato amato, anche molto. E ho ricambiato.

Sono infinitamente riconoscente a mia Mamma Carmen per avermi messo al mondo e pazientemente insegnato a non inciampare nella vita; mio Padre Armando per avermi spronato a dare il meglio è indicato come si fa per rialzarsi. Ai miei Genitori devo molto, soprattutto per avermi permesso sin da bambino di seguire la mia strada in libertà. I miei fratelli sono stati la mia fortuna e il mio tormento infantile per avermi fatto da apripista e per avermi permesso di forgiare il carattere dovendo dividere con con loro. Con loro due so che affronterò le difficili sfide che ancora mi attendono.

Sono profondamente riconoscente a chi mi ama e anche a chi mi ha amato ma sento il dovere di chiedere scusa a chi ho profondamente deluso e ferito.

Grazie agli Amici per avermi aiutato, accompagnato e a volte sopportato in questa non sempre facile vita. E grazie anche ai nemici, a chi mi ha voluto o mi vuole male. Con i loro bastoni, a volte subdoli, mi hanno permesso di rinforzare le mie convinzioni e a migliorare l'arte della pazienza e del perdono.

E grazie a tutti voi che mi leggete, non vi conosco tutti, ma vi sono riconoscente per il tempo che mi avete dedicato. 

Come disse Mariuccia Medici: "E adess nem per i cent’ann".

*presidente PPD

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