SALUTE E SANITÀ
Alla Clinica Ars Medica ecco la TAC di ultima generazione: consente di fare interventi molto delicati alla colonna vertebrale grazie alla visione in 3D
Questa nuova TAC migliora significativamente la sicurezza del paziente poiché riduce l’irradiazione (raggi X) di oltre il 50%, aumentando al contempo il livello di precisione
GRAVESANO - La Clinica Ars Medica ha recentemente acquisito l’ultima generazione di un sistema di TAC intraoperatoria, l’“O-ARM 2 o Second Generation” e ha iniziato a fare interventi in 3D, con una riduzione del 50% dell’irradiazione dei pazienti.

 

Questa tecnologia avanzata, che combina l’imaging, la TAC e la tridimensionalità, consente di eseguire interventi molto delicati sulla colonna vertebrale. Questa nuova TAC migliora significativamente la sicurezza del paziente e aumenta la qualità dell'immagine. Tali migliorie corrispondono alla filosofia della Clinica Ars Medica, centro di riferimento del Ticino per chirurgia ortopedica e spinale, di voler rimanere sempre all’avanguardia dei progressi tecnologici al fine di offrire ai pazienti il miglior trattamento possibile. L’apparecchio è stato presentato ai medici del territorio ieri sera in Clinica a Gravesano riscuotendo molta attenzione.

 

L’O-ARM è un anello mobile che circonda il paziente sistemato sul tavolo operatorio. L’O- ARM 2 consente di acquisire immagini in 3D posizionandosi con elevata precisione sul corpo del paziente sottoposto all’intervento ed è utilizzato nel corso degli interventi chirurgici per acquisire una o più immagini di controllo. Grazie a un meccanismo di navigazione e a una localizzazione molto precisa delle strutture anatomiche (ossee o tessuti molli), il chirurgo può regolare facilmente la posizione esatta degli strumenti e degli eventuali impianti. Questa nuova TAC migliora significativamente la sicurezza del paziente poiché riduce l’irradiazione (raggi X) di oltre il 50%, aumentando al contempo il livello di precisione. La riduzione dell’irradiazione è particolarmente importante negli interventi chirurgici lunghi e complessi che richiedono l’acquisizione di molteplici immagini di controllo. La definizione ottenuta permette una visione dettagliata delle strutture ossee. Questa migliore qualità delle immagini consente di ottenere ricostruzioni e sovrapposizioni delle immagini in 3D.

 

L'utilizzo di questa tecnologia consente inoltre al chirurgo di praticare un numero sempre maggiore di interventi per via percutanea, cioè con viti e barre inseriti attraverso alcune piccole incisioni cutanee, ottenendo così un importante risparmio delle strutture muscolari paravertebrali. Anche i pazienti anziani, affetti da fratture osteoporotiche, possono beneficiare di tale apparecchiatura. Importante infine notare che la dose di raggi per gli operatori di sala (strumentisti, chirurgo) viene sensibilmente ridotta poiché viene effettuata una sola scansione iniziale, durante la quale rimane solo l’operatore O-ARM, senza fare fluoroscopie.

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