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Direttiva UE sulle armi, Schnellmann: "Passo dopo passo, si integra la Svizzera nella ragnatela europea fatta di leggi e burocrazia"
Il deputato PLR sul tema in votazione nell'imminente fine settimana: "Oggi tocca alle armi, domani invece il cittadino svizzero in quale altra forma verrà limitato nella sua libertà individuale?"
©Ti-Press/Luca Crivelli

*Di Fabio Schnellmann

Questo fine settimana saremo chiamati alle urne per decidere se adottare o meno la direttiva UE sulle armi. Questa trasposizione del diritto europeo nella nostra legge, fatta passare con un "adeguamento" dell'accordo di Schengen-Dublino, proibirà di fatto ai privati cittadini di detenere armi da fuoco normalmente reperibili in commercio. Oltre l’80% delle armi utilizzate per tiro sportivo, comprese le centinaia di migliaia di fucili d’assalto “fass” 57 e 90 in versione civile, verrebbe proibito e potrebbe essere acquistato soltanto con un’autorizzazione eccezionale. Ora, si potrebbe dire che in fondo non è così grave visto che vi sarebbe comunque la possibilità di ottenere questa autorizzazione eccezionale.

Il problema però è un altro: col pretesto delle armi si vuole imporre alla Svizzera la ripresa automatica e dinamica del diritto europeo deciso a Bruxelles. Infatti l’articolo 17 della Direttiva UE sulle armi contiene un passaggio che di fatto equivale a un meccanismo di inasprimento che interverrebbe automaticamente ogni cinque anni. Quindi, l'eventualità che con lo stesso pretesto della lotta al terrorismo o con un'altra motivazione, al prossimo giro di vite saremo obbligati ad accettare un divieto assoluto del possesso di armi da fuoco per privati è molto probabilmente solo una questione di tempo.

Quindi, come ben sa anche il Consiglio federale, già con il prossimo giro di inasprimenti la Svizzera non potrebbe più impedire un divieto assoluto della detenzione di armi semiautomatiche da parte di privati, senza eccezione alcuna. La tattica del salame risulta chiara: passo dopo passo, si integra la Svizzera nella ragnatela europea fatta di leggi e burocrazia. Oggi tocca alle armi, domani invece il cittadino svizzero in quale altra forma verrà limitato nella sua libertà individuale? Pensiamoci, la posta in gioco è molto alta! Votiamo quindi NO il prossimo 19 maggio alla ripresa della direttiva UE sulle armi.

*Deputato PLR

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