SECONDO ME
Amalia Mirante: "Basta casta!"
"Quando c’è da spartirsi la torta, non c’è ideologia che conti: tutti i partitoni se ne stanno seduti allo stesso tavolo, con il bavaglino ben allacciato, aspettando che arrivi il loro turno per banchettare alle spalle dei cittadini"

di Amalia Mirante*

Basta casta! Queste due parole riassumono bene il pensiero di Avanti con Ticino&Lavoro dal primo giorno. E lo spettacolo indecoroso a cui stiamo assistendo nelle ultime settimane sulle nomine in magistratura è la conferma che le nostre priorità sono giuste.

I cittadini e le cittadine di questo cantone non vedono riconosciuti il merito e le competenze. Sono stanchi della avvilvente tragicommedia spartitoria dei partiti. Partiti che hanno preso in ostaggio centinaia di posti di lavoro e di rappresentanza che si suddividono come se fosse una loro proprietà. Quei posti sono dei cittadini non dei partiti.

La giustizia, i consigli di amministrazione delle aziende para-pubbliche e la stessa amministrazione cantonale necessitano di persone capaci e competenti non assunte perché sono del partito giusto. Solo la competenza assicura che facciano il lavoro migliore possibile per i cittadini. Vi fareste operare da un cardiochirurgo scelto in base alla tessera del partito?

 Se se questa scellerata spartizione non causasse gravi danni a tutti noi, ci sarebbe quasi da ridere, tanto è ridicolo l’affannarsi della politica ticinese, prontissima, una volta tanto, a superare le proprie differenze in nome della comune vocazione ad occupare poltrone. Quando c’è da spartirsi la torta, non c’è differenza, non c’è ideologia che conti: tutti i partitoni se ne stanno seduti allo stesso tavolo, con il bavaglino ben allacciato, aspettando che arrivi il loro turno per banchettare alle spalle dei cittadini.

 Basta! È giunto il momento che i cittadini si riapproprino di ciò che è loro e che questa piccola ma desolante partitocrazia ticinese impari a guadagnarsi i voti con le sue idee e le campagne elettorali e non distribuendo posti di lavoro che non le appartengono.

 La magistratura è solo uno dei campi dove bisogna fare ordine. Le rendite di posizione feudali dei partiti vanno cancellate tutte. La politica deve sgomberare il campo delle aziende para-pubbliche e deve togliersi di mezzo quando ci sono da fare le assunzioni nell’amministrazione cantonale!

 Una volta fatta questa sana pulizia primaverile, bisognerà tornare immediatamente sul tema dell’elezione del consiglio di Stato attraverso il maggioritario.

Anche in questo caso, i partiti devono togliersi di mezzo. Come fanno i cantoni svizzeri più avanzati, i cittadini e le cittadine hanno diritto di scegliere chi li governerà tra uomini e donne libere e autonomi.

Il ruolo di interdizione e mediazione (autoassegnata) dei partiti sta facendo male al nostro paese. Deve finire. È una casta, magari una casta di provincia, ma pur sempre tale. E deve finire.

Il paese appartiene ai cittadini non ai partiti.

*deputata Avanti con Ticino e Lavoro

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