I giornali sono in crisi. I dati riguardanti l’erosione delle tirature sono inesorabili. Basta guardare le cifre pubblicate martedì 2 ottobre dall'Istituto di ricerche e studi dei media pubblicitari WEMF/REMP. In tutta la Svizzera i numeri sono al ribasso. Il Ticino naturalmente non fa eccezione con il Corriere del Ticino che scende dalle 36'274 copie vendute lo scorso anno a 35'484 (-2,17%), La Regione Ticino passa da 32'379 a 31'125 (-3,87%), il Giornale del Popolo da 16'301 a 16'017 (-1,74%).
E c’é chi cerca di correre ai ripari. Come il Giornale del Popolo. Il quotidiano del gruppo Timedia, da tempo in crisi, non avrà più le redazioni di Locarno, Mendrisio e probabilmente di Bellinzona. La notizia é stata anticipata oggi da La Regione.
Martedì pomeriggio il vescovo Piergiacomo Grampa, editore del GdP e Filippo Lombardi, presidente di Timedia, incontreranno i dipendenti per chiarire i dettagli dell’operazione. Il direttore Claudio Mesoniat tuttavia smentisce seccamente le voci che circolano da un po’di tempo secondo le quali il Giornale del Popolo potrebbe trasformarsi in un settimanale per non scomparire. Le disdette dei contratti di locazione delle redazioni esterne per concentrare tutto nella sede di Massagno é considerata un’operazione che permetterà di non tagliare posti di lavoro.