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La metà della Francia che dice "no" alle nozze gay e all'adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso ha vinto la sua battaglia, ha portato in piazza una marea di persone (800'000 dicono gli organizzatori, 340'000 la questura) ma non è riuscita a bloccare la legge. L'Eliseo ha riconosciuto la "consistenza" della manifestazione ma ha ribadito che dal 29 gennaio il Parlamento discuterà la legge.
I cattolici, la Chiesa francese, le parrocchie, la destra e l'estrema destra, ma anche tanti cittadini e tante famiglie qualunque della Francia, soprattutto della provincia, hanno tentato il tutto per tutto a due settimane dall'inizio della discussione di una legge alla quale, finora, sono riusciti soltanto a sottrarre la possibilità della procreazione medicalmente assistita per le coppie di lesbiche. Sono riusciti a portare in piazza tante persone quante - per un obiettivo di destra - non ci si riusciva dal 1984, per la dimostrazione in favore della "scuola libera".
Al culmine della mobilitazione, mentre sui maxischermi che illuminavano la giornata grigia di pioggia compariva la cifra di "800'000", i portavoce della 'Manifestazione per tutti' (titolo che faceva il verso al 'matrimonio per tutti) hanno dato lettura di una lettera a François Hollande, in cui si chiedeva di "sospendere il progetto di legge che divide i francesi": "lei - ha rincarato Frigide Barjot, che si è imposta in questi giorni come ispiratrice della manifestazione e si è presentata in velo da sposa - non può ignorare questa enorme folla".