Cominciò la sua carriera lanciandosi con una cassetta della frutta perché “The King of Cresta Run” per sbarcare il lunario faceva il fruttivendolo. Si è spento a 91 anni...
Era il 1948. L'Europa era in fase di ripiglio dopo gli anni tormentati della Grande Guerra. Un ragazzo di 26 anni, nato in Valtellina ma trasferitosi in Svizzera, stava già facendo parlare di sé per le sue prodezze sugli sci. A St.Moritz i Giochi Olimpici invernali attiravano sulla regione engadinese i riflettori dei media di tutto il mondo. Si cercavano atleti per il bob e per lo skeleton, disciplina ancora sconosciuta a quei tempi. Nino Bibbia si buttò senza pensarci due volte. Con il bob raggiunse risultati discreti, ma con lo skeleton regalò il primo Oro Olimpico invernale all'Italia. Avvicinatosi a questo sport soltanto poche settimane prima dell'inizio dei Giochi Olimpici, stupì tutti precedendo i più esperti e blasonati avversari, a cominciare dall'americano John Heaton, pioniere della disciplina.
Cominciò la sua carriera lanciandosi con una cassetta della frutta perché “The King of Cresta Run” per sbarcare il lunario faceva il fruttivendolo. Aveva una bottega nel centro del Dorf di St.Moritz che rimase aperta fino a pochi anni fa. Quelle botteghe di una volta, alle quali potevi telefonare, chiacchierare un po' e elencare la tua lista della spesa. Poi Nino te la portava a casa, se non passavi tu in negozio per fare ancora altre due chiacchiere con lui e la sua famiglia. Dalla cassetta della frutta quindi, agli slittini della prima generazione. Non veloci come quelli di oggi ma altrettanto spettacolari. Ai tempi si applicava una sciolina sui pattini per contrastare l'attrito generato dal gelo contro i pattini non proprio lisciati alla perfezione.
Nino diventò in pochi mesi “l'imbattibile” sulla pista di St.Moritz conquistando per più di trent'anni, oltre a decine di podi in gare locali e nazionali, anche tre mondiali, nel 1955, nel 1959 e nel 1965.
Il Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici di Torino 2006 ha intitolato con il suo nome una curva della pista di Cesana-Pariol.
Il mondo dello sport italiano, svizzero e internazionale perde oggi un campione il cui nome è già leggenda. A 91 anni Nino lascia in eredità al nipote Elia Bibbia il talento che ha fatto sognare generazioni di sportivi. Il ventenne gareggia nella disciplina del nonno con successo da un paio d'anni, e sicuramente riporterà Nino sul podio di St.Moritz.
Ciao Nino!